Georges Kern per tanti ani ha guidato IWC portandola a un livello molto alto con orologi come Ingenier, Portoghese e il fantastico Destriero Scafusia. Meno entusiasmo, sempre secondo il mio gusto, ho per il Portofino e il Da Vinci. Molti miei amici sono appassionati dei Breitling, sin da quando questa Marca era distribuita in Italia dalla torinese Tradema e poiché seguo la stampa specializzata ho visto in questi anni l’evoluzione dei suoi movimenti di Manifattura. Sicuramente oltre che CEO Kern è diventato anche comproprietario della Marca, ma mi lascia perplesso una cosa, di solito quando si cambia azienda scegliendone una in concorrenza c’è un periodo di stallo o questo “agreement” non esiste più? P.L. Genova
Breitling è un’ottima Marca che ha saputo adeguarsi ai tempi con orologi per uso professionale (secondo noi anche più di IWC, che però ha altre frecce al suo arco). Non si sa in quale misura Kern sia diventato comproprietario, cosa ipotizzata sin dagli inizi dalla stampa svizzera, certo la parola “Imprenditore” scritta nel CS di Richemont non si legava alla sola prestigiosa carica di CEO. Quindi se un uomo come Kern, ancora giovane (ha da poco superato la cinquantina) ha preso una simile decisione deve avere visto impegni e traguardi a coronamento di tanti anni dedicati agli orologi. Con le novità Breitling di Baselworld 2017 parte da una buona base. Vedremo se in futuro si avvarrà anche di movimenti acquistati da maestri indipendenti europei o da Manifatture asiatiche, come è già successo con IWC ottenendo ottimi risultati commerciali. In quanto al “fair play” o meglio alla clausola che legava molte dimissioni, ci sarà stato senza dubbio un accordo monetario. A parte ciò adesso sta divampando il toto successore. Personalmente tiferemmo Jerome Lambert. Vedremo.