Non ho copiato il titolo di storie che riempiono enciclopedie e, adesso, Google. Però per narrare il sogno che ho fatto questa notte, l’ho scelto per una storia che si snoda lungo un percorso con sottofondo musicale: tic-tac. Le lancette di un orologio meccanico sembrano scivolare dolcemente sull’acqua mentre quelle di quasi tutti i movimenti al quarzo (qualcuno come lo Spring-Drive di Seiko fa eccezione) si muovono a passo marziale come tanti soldatini in parata; in quanto alla foto, che accompagna quasi sempre quanto pubblico, ho scelto, a lato, il movimento di un Vulcain automatico.
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