Il Première Tourbillon di Chanel
con la lunetta in rubini taglio baguette
e, a destra, lo scappamento
a tourbillon decorato con petali
di camelia, il fiore di M.lle Cocò.
Quando la maestrìa di grandi orologiai si sposa all’eleganza storica di un marchio, si può arrivare a un giusto equilibro fra due esigenze ben distinte. Secondo me questo traguardo è stato raggiunto dal modello Première che Chanel ha affidato a Giulio Papi e al suo team, per realizzare, l’anno scorso, un Tourbillon eccezionale.
Il movimento di forma si inserisce nella cassa rettangolare (mm 28,5×37) più grande di quella tradizionale e che su lunetta e carure è impreziosita da 184 rubini baguette per oltre 14 carati e da 34 brillanti. Il Calibro ideato da Papi focalizza l’attenzione sul tourbillon, la cui gabbia e decorata con i petali della camelia, il fiore preferito di Cocò, che qui indicano i secondi. Il movimento è a carica manuale.
A parte le difficoltà tecniche legate al movimento, vanno ricordate anche le quasi 250 ore che hanno impiegato i maestri gioiellieri per l’incastonatura delle pietre. Meno esclusivo, ma sempre nel campo degli orologi da sognare o ammirare come opere d’arte, il modello incastonato solo con purissimi diamanti.