Venticinque anni or sono per me Fabio Bertini era solo il nome del Direttore Generale di una fra le grandi orologerie italiane, poi l’ho incontrato alla Fiera di Basilea. Avevo saputo che era riuscito, con quella fantasia (o genialità) che distingue gli italiani, a ordinare un orologio la cui tiratura limitata e numerata era già stata assegnata.