La Formula 1 è un po’ come gli orologi icona, penso al Daytona di Rolex, al Reverso di Jaeger-LeCoultre o al Royal Oak di Audemars Piguet, che fagocitano l’interesse del grande pubblico coinvolgendo sponsor di vertice. Alle formule come la F3, culla e banco di prova per i talenti emergenti, resta legato, spesso per motivi affettivi, un pubblico più contenuto anche se altrettanto competente (e senza dubbio più giovane).