A dire il vero il titolo dovrebbe avere anche una terza parola; sarebbe giusto inserire “motori” perché la collezione degli orologi Mille Miglia esce dal comparto dei segnatempo per sconfinare in quello delle auto d’epoca, interessando un pubblico ancora più ampio. E, per quanto con un po’ di dispiacere, lascio perdere i gioielli. Essendo donna non posso fare a meno di ammirarli, ma soloPolso è rigorosamente legato agli orologi e lascio le preziose meraviglie della Maison Chopard, molte ideate da Caroline Scheufele, alle colleghe dei giornali che seguono la moda.
Tudor si emancipa
Già da qualche tempo Tudor si è costruito un suo pubblico – e non solo fra i più giovani – che ne apprezza le nuove collezioni; a Baselworld si è staccato da Rolex sotto il profilo espositivo, anche se lo stand era affiancato a quello del “fratello maggiore”. Colori diversi e un aggressivo spirito sportivo hanno fatto la differenza.
Harry Winston news
Al vertice del marchio americano, acquisito nello scorso marzo da The Swatch Group SA, è stata nominata CEO e presidente la signora Nayla Hayek, sorella di Nick. La signora Hayek è anche presidente del consiglio di amministrazione di The Swatch Group SA.
Blancpain carrousel volant 1′
Nella sezione della Tecnica avevo scritto del Carrousel o carosello, prendendo lo spunto dalla mostra (pubblicata anche su Facebook) del Blancpain Carrousel Volant un minuto. Evento organizzato in aprile da Pisa a Milano, per presentarlo alla stampa, agli amici degli orologi (quando si parla di clientela orologiera si arriva presto a un rapporto di stima e amicizia) e poi aperto a tutti gli appassionati della bella orologeria. Nell’esposizione anche un legame con il Salone del Mobile: la poltrona Carrousel, prototipo ideato da Se77 e realizzato da Meritalia.
Questa la scheda di un automatico che vede alle sue spalle l’ingegno sbrigliato di Vincent Calabrese, napoletano “prestato alla Svizzera” che, dopo essere stato un indipendente, ha lavorato da Blancpain, tornando ad essere libero professionsta. Il bilanciere è al centro della gabbia la cui velocita di rotazione è controllata da un sistema esclusivo. I componenti sono 262, i rubini 36, il bilanciere è a vite e la spirale piatta, 21.600 le A/h. A ore 10 sotto l’ansa, premendo un pulsante, si regola la data (brevetto della Maison). Sul quadrante si vede la componentistica; alle 12 da una grande finestrella si ammira la gabbia del Carrousel che indica anche i secondi; alle 6 la riserva di carica (100 ore) con i segni <+> e <->; alle 9 la data indicata da una doppia lancetta. La cassa in platino ha un ø di mm 43,5 ed è in platino anche la fibbia deployante, la corona è personalizzata.
Promaster di Citizen
Lo stand di Citizen ha incuriosito tutti. La sua grande vetrina scintillava con migliaia di elementi in metallo, quasi una caduta di stelle, la coda di una cometa o un’anticipazione natalizia. Invece quei pezzetti che sembravano volare nell’aria erano gli sfridi delle lavorazioni orologiere dei movimenti. Per la precisione 15.ooo, che invece di essere eliminati, sono diventati elemento principe di un’arte postmoderna ideata da un giovane giapponese.
Harry Winston Opus XIII
Il marchio Harry Winston da quest’anno ruota nell’orbita Swatch, ma ancora nulla è cambiato nella collezione degli Opus (e gli appassionati si augurano che continui così ancora a lungo). Il 13 è un numero che a qualcuno non piace, ma la XIII edizione, ideata come sempre da orologiai indipendenti, è ricca di un fascino, che fa tornare ai tempi dell’infanzia per il gioco degli elementi sul quadrante. Quando si parla di animazione spesso si pensa ai cartoni animati oppure, in orologeria ai movimenti di automi sul quadrante. Questo Opus di animazioni ne ha a iosa, ma tutte legate alla tradizionale indicazione del tempo istantaneo di ore e minuti. Le prime si vedono grazie a un sistema a scatto di 11 lancette, i secondi con un sistema retrograde di 59 lancette che ruotano di 40°. Quelle dei minuti sono in bianco e nero, quella dei cinque minuti in nero e rosso; quelle delle undici ore sono triangolari e ruotano di 180°, al posto delle 12 e delle 24 appare il logo HW. La corona carica i due bariletti nei due sensi, si regola l’ora ruotandola in un senso e nell’altro i minuti. Fin qui una rapida sintesi tecnica, ma c’è dell’altro…
100 anni da festeggiare
Il primo orologio costruito da Seiko in Giappone nel 1913 non fu solo un evento per la Marca, lo fu per l’intera nazione e l’anniversario è stato ricordato con molte novità. A Baselworld, nel nuovo stand, l’attenzione si è focalizzata prima di tutto sull’Astron GPS Solar, presentato a fine 2012 contemporaneamente a Londra (nell’Osservatorio di Greenwich) e a Tokyo (da Wako). A prescindere dalla sua precisione (scarto di un secondo ogni centomila anni) si carica con la luce e rileva, captandolo dai satelliti, il tempo esatto in 39 zone del mondo. Il nome è quello del primo orologio al quarzo.
Lo stile di Girard-Perregaux
Al termine della Halle 1.0 l’angolo di destra è stato occupato da tre stand apparentati. Quello di Gucci, del quale ho già parlato, e i due dei marchi che fanno capo a Sowind, vale a dire Girard-Perregaux e JeanRichard. Ancora una volta Girard-Perregaux ha messo in risalto il Tourbillon, icona della Marca sia nei secoli passati, quando fu realizzata da Constant Girard, sia quando Gino Macaluso lo fece modificare da Tasca in modello da polso, prendendolo come simbolo per i duecento anni della Maison. Da allora nelle versioni da uno a tre ponti d’oro le versioni si sono susseguite per la gioia di chi ama la grande orologeria. Altra freccia all’arco sia sotto il profilo della precisione sia per l’interesse che ha destato negli appassionati per l’inedita concezione, lo scappamento Constant, che ho già presentato nella sezione Tecnica.
La stella di Zenith
A Baselworld la Marca di Le Locle ha scelto di illustrare nel nuovo stand di 762 mq, su tre livelli, la sua eccezionale storia al fianco di esploratori: ieri nello scenario di lontani continenti, oggi in quello dello spazio con l’impresa di Felix Baumgartner. Una vetrina lunga 23 metri ha accolto modelli storici e nuovi, in un altro spazio, al passo con i tempi sempre più tecnologici, i 2.333 riconoscimenti ufficiali conquistati.
Dior pour Homme
Giocato sul bianco e nero, i colori che Christian Dior amava, il nuovo stand Dior a Baselworld ha messo in primo piano il Dior VIII di cui si è già molto parlato. Uno dei modelli esclusivi del Gran Bal, la collezione che fa pensare subito allo sfarzo degli abiti da sera che Dior disegnava e realizzava, negli anni Sessanta, per feste di cui ancora oggi resta il ricordo.