Per essere più precisi avremmo dovuto scrivere il Mar Rosso. Infatti il nuovo Aquis Red in edizione limitata, è dedicato alla salvaguardia di questo tratto di mare così amato dai sub per il fantastico scenario del suoi fondali. Qui vivono oltre 1200 specie di pesci e piante e l’ecosistema necessita di cure costanti.
Pisa orologeria non vende solo orologi. Recentemente sono arrivati nello storico negozio anche cellulari. Li ha ideati per il pubblico femminile Savelli Genève, realizzandoli con materiali preziosi, anche in tirature limitate come i segnatempo. Li ha scelti qualche mese or sono Chiara Fiorentino. Adesso invece è mamma Maristella Pisa a proporre una collezione di gioielli, “Lancette”, in oro bianco o rosa, con o senza diamanti, da indossare a pendente.
Nella Firenze Medicea il tempo sugli orologi di torri e campanili veniva conteggiato a partire dal tramonto, la 24^ora non era la nostra mezzanotte, ma quella che vedeva il tramonto del sole e quindi durante l’anno gli orologi, con l’avvicendarsi delle stagioni, dovevano regolare l’unica lancetta che procedeva in senso antiorario. Il sistema, sicuramente più macchinoso di quello che oggi definiamo “tempo civile”, era un’eredità pervenuta da tempi ancora più antichi e si chiamò anche Ora dell’Ave Maria o Ora all’Italiana.
Tra gli orologi più interessanti del Salone di Ginevra, va annoverato il Calibre de Cartier Diver. Ne ho già scritto in gennaio nell’Anteprima di Cartier, poi nell’E-book n°1 e continuio ad essere dell’idea che era un modello necessario per completare un’offerta già vasta ad alto livello, ma anche ad alto livello come prezzi. Non è che il Diver sia a buon mercato, ma tra la meccanica, l’estetica e soprattutto il marchio prestigioso, può essere considerato un orologio abbordabile anche se con qualche sacrificio.
Dopo le casse in oro bianco, in oro rosa e in titanio per il Breva 01 arriva il massimo dell’understatement, la cassa in platino, in un’edizione limitata a 12 orologi.
Il tema della conferenza che Elena Introna ha tenuto ieri al Club del Mercoledì (Circolo della Stampa a Milano) era provocatorio, anche se certamente gli orologi sono stati a lungo un predominio maschile.
Dal 15 al 18 maggio si svolge la 32^ edizione della Mille Miglia storica. I numerosi equipaggi accreditati stanno arrivando a Brescia per le verifiche. Provengono da una quarantina di Nazioni, le vetture sono 435, selezionate fra le duemila che volevano vivere questa fantastica emozione e più di 70 sono le “veterane” della prima Mille Miglia, quella che si disputò nel 1927.
La Marca di Hölstein, nata nel 1904 con due soci – gli orologiai Paul Cattin e Georges Christian – è stata, se non l’unica certo la prima ad avere anche in Italia un suo stabilimento. Ha sempre prodotto in house i movimenti e sino ad oggi ha sviluppato 229 Calibri. Nel 1910 aveva 300 dipendenti e le filiali si susseguivano.
Questo il titolo di una conversazione che Elena Introna terrà dopodomani, mercoledì 14 maggio, al Club del mercoledì (Circolo della Stampa – c.so Venezia 48 – Milano; ore 17, ingresso libero). Un titolo forse provocatorio, al quale si affiancano anche aneddoti, ma soprattutto tanti nomi di italiani che hanno concorso al successo degli orologi da polso restando ignoti al grande pubblico.
