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Category: Storia

Musica e orologi

Piaget Tastiera  di pianoforte

Piaget Tastiera di pianoforte

Casse e quadranti a volte hanno forme o decori mirati. Un campo curioso è quello degli strumenti musciali dove Piaget credo sia stato il primo a proporre cose mirabili. Nel 1992 al Palazzo Reale di Milano ho visto alla mostra Piaget Montres & Merveilles il bracciale di un orologio d’oro con madreperla e onice a perfetta imitazione di una tastiera. Nel catalogo il modello era indicato come Il “Tastiera di pianoforte, anni ’70, movimento al quarzo P8, realizzato per un pianista di jazz”, il libro di Cologni-Negretti-Nencini (Piaget Montres et Merveiles 1874-1994) invece indica anche il nome del pianista: Errol Garner.

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Memoria fotografica di Mr Piaget

Orologi e gioielli procedono spesso su strade parallele; da Piaget negli anni ’50 il bracciale d’oro, progenitore dell’attuale gioielleria Piaget, diventa importante per bilanciare il volume del segnatempo Beta 21 al quarzo. Decisivi nell’evoluzione di Piaget i rappresentanti della 3^e 4^ generazione: Valentin e Yves, zio e nipote; quest’ultimo nel 1988 traghetterà l’impresa in quello che è l’attuale Gruppo Richemont.

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Pubblicità Rolex d’antan

La pubblicità in TV si rivolge al pubblico femminile con immagini di casalinghe felici: silhouette da modella o intrepide sportive. Sfogliando invece i giornali anni ’30-40 ho trovato un divertente annuncio Rolex che, sotto sotto, si rivolgeva anche al pubblico maschile, quello che allora era l’unico a comprare orologi. Discreto ma visibile il marchio…

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Patek Philippe e Tiffany

Quando i grandi Marchi orologieri non avevano boutique di proprietà erano solo i negozi più importanti ad avere il privilegio di esserne ambasciatori presso il grande pubblico. Patek Philippe ad esempio aveva stretto accordi con la catena Wempe in Germania e con quella americana di Tiffany&Co.; con quest’ultima il legame risale addirittura al 1851. Leggi tutto

Patek Philippe Manifattura

Ginevra, la sede storica di Patek Philippe

Ginevra, la sede storica
di Patek Philippe

La più antica Manifattura a conduzione familiare nasce nel 1839 da un accordo tra Norbert de Patek (in seguito nominato Conte da Pio IX) e l’orologiaio Czapek e già sei anni più tardi, il 1° maggio 1845 l’azienda compie un salto di qualità. A fianco del nobile polacco entra, con la carica di Direttore, Adrien Philippe, l’inventore della corona di carica che aveva entusiasmato anche la Regina Vittoria.

Per tutto il XIX secolo è un susseguirsi di innovazioni spesso brevettate e il cammino prosegue anche nel Novecento, accentuando gli studi e la ricerca sulle complicazioni dopo che la Marca, messa in vendita negli anni ’30, diventa proprietà della famiglia Stern.

Componenti speciali, movimenti complicati, brevetti e orologi di grande prestigio, molti divenuti celebri, nascono nei diversi edifici che la Maison ha a Ginevra e che affiancano la prima sede di fronte al lago in Rue du Rhone, dove oggi ci sono uffici, l’ampio negozio e, all’ultimo piano, un elegante spazio di rappresentanza.

Nel 1996 la Patek Philippe riunisce in un solo stabilimento le attività produttive. La zona scelta è Plan-les-Ouates (che in seguito visto l’affollarsi di altre aziende orologiere viene scherzosamente chiamata Plan les watches). Della proprietà fa parte anche un castello che viene adibito a museo e sale di rappresentanza sino a che nel 2001, in una delle fabbriche che la Marca aveva nel centro della città, viene inaugurato il Museo Patek Philippe.

ingresso Patek Philippe

Plan-les-Ouates: all’ingresso della Manifattura svetta una simbolica scultura, la spirale

La nuova Manifattura agli inizi sembra fin troppo vasta, ma in breve tempo lo spazio non basta più, così la Marca trasferisce a Perly l’habillage. Inoltre al di fuori del Cantone di Ginevra possiede PoliArt (lucidatura), Calame (casse), SHG (incastonature), Quadranti Fluckiger a St.Imier, Allaine a Alle (incasso movimenti), Betakron nel Giura (rifinitura e decorazione componenti in acciaio), Patek Philippe SA a La Chaux-de-Fonds e Patek Philippe  La Vallé SA a Le Brassus  (alta orologeria e riparazione). A suo tempo voci di corridoio sostennero che Nicolas G.Hayek avrebbe offerto un aiuto economico, forse temendo che questo gioiello dell’orologeria svizzera diventasse preda di capitali stranieri, ma la famiglia Stern fa tutto da sola e addirittura si dice abbia pagato cash.

Oggi a Plan-les-Ouates si trovano la direzione e la sede amministrativa alle quali si affiancano le attività di ricerca, lo sviluppo dei  meccanismi, la ricerca sulle nuove tecnologie, i reparti design e creazione, la fabbricazione dei componenti dei movimenti e tutte quelle attività che si rendono necessarie alla produzione e consegna degli orologi, nonché il servizio post-vendita e restauro.

La vocazione di Patek Philippe è legata alle complicazioni della tradizione (anche se molto spesso con importanti dettagli innovativi) altre invece sono ideate e realizzate in house; i calibri base sono 19 (17 per orologi da polso, 2 per orologi da tasca) e le referenze dei movimenti oltre cinquanta. Più di 400 sono i macchinari di produzione e precisione di alta gamma e 200 i maestri orologiai. Per la produzione annua di 38.000 orologi meccanici e 12.000 femminili al quarzo è stato calcolato occorrano 15 milioni di componenti. A Ginevra i dipendenti sono 1600, in Svizzera 2000, nel mondo 2200. Giusto per fare un paragone ricordiamo che nel 1989 in Svizzera gli addetti di Patek Philippe erano 500 e venivano prodotti  circa 14.000 orologi.

Il sigillo a garanzia  dell'intero orologio

Il sigillo a garanzia
dell’intero orologio

Nel 2009 nasce il Sigillo Patek Philippe; le due iniziali della Marca incorniciate garantiscono l’alta qualità dell’intero orologio e non solo del suo movimento, come sino ad allora accadeva con il Punzone di Ginevra, assicurandone inoltre il servizio durante tutta la sua esistenza qualunque sia la data di fabbricazione. L’iniziativa ha fatto sì che in seguito anche il Punzone di Ginevra venisse modificato arrivando alla garanzia totale.

 

Rolex vasta Manifattura

Forse è più giusto dire “la più vasta Manifattura svizzera” perché sono diversi gli stabilimenti che a Ginevra e a Bienne producono, solo per Rolex, gli orologi con la corona sul quadrante; sono infatti realizzati in house casse, movimenti, quadranti e bracciali.

Rolex a Plan-les-Ouates

Rolex a Plan-les-Ouates

Il traguardo produttivo annuo ipotizzato alcuni anni or sono era a sette cifre, le recenti vicissitudini economiche internazionali hanno ridimensionato le ambizioni, ma si tratta pur sempre di molte, molte e molte centinaia di migliaia di orologi.

Il centro Rolex a Genève-Acacias

Il centro Rolex a Genève-Acacias

Rolex a Chene  Bourg

Rolex a Chêne Bourg

Agli inizi della storia Rolex, iniziata nel 1906 con la scelta del nome che si può leggere senza problemi in qualsiasi lingua, Hans Wilsdorf aveva incaricato della produzione la Aegler fondata a Bienne nel 1878; in seguito questa gloriosa impresa è stata acquisita da Rolex che adesso ha costruito nella cittadina un centro di produzione con edifici ai lati di una strada, collegati da percorsi sotterranei.

A cavallo fra il 1990 e il 2000 il cuore della Rolex: direzione, uffici, e parte della produzione, era a Ginevra. Nel 1996 due torri di otto piani (oggi i piani sono 11) svettavano in località Acacias, ma pochi anni più tardi sono sorti altri edifici: quello a Chêne Bourg lungo 165 metri, dedicato al comparto dei preziosi e quello a Plan-les-Ouates dove gli edifici sono lunghi 60 metri e larghi 30, qui lavorano più di 1500 addetti (sono oltre 6000 i lavoratori Rolex sul territorio elvetico, altri 3000 sono quelli nelle filiali all’estero).

Il magazzino automatizzato a Bienne

Il magazzino automatizzato a Bienne

I due magazzini di stoccaggio dei componenti sono altri 12 metri, al loro interno hanno binari lunghi un chilometro e mezzo e 24 stazioni smistano oltre 60.000 articoli facendoli arrivare in pochi minuti ai banchi degli orologiai che li hanno richiesti.

Nell’autunno scorso infine è stato completato il piano di ampliamento che riguardava Bienne e che ha raggiunto una volumetria di 400.000 m3. Nei vari edifici sono sistemati tutti i passaggi della produzione dei movimenti, gli uffici direzionali, amministrativi e le attività di ricerca e sviluppo; gli addetti sono circa 2000. Le fondamenta arrivano a 11 metri sotto terra, il magazzino ricambi, che misura m.30x27x10, è completamente automatizzato e 14 robot si muovono alla velocità di tre metri al secondo su un percorso di Km 1,2.

La cittadella Rolex a Bienne

La cittadella Rolex a Bienne

Sia a Bienne sia a Ginevra è stata posta una grande attenzione per evitare l’impatto ambientale; a prescindere dagli impianti interni e dalle aree a verde, persino i tetti sono sistemati a giardini. A Ginevra vengono addirittura coltivate, oltre alle piantine aromatiche utili poi nella mensa aziendale, anche filari di viti per uva da tavola. Questo conferma che si può sposare l’industria con l’ambiente, basta volerlo.