… ma da questa primavera anche orologi che sul quadrante hanno un Marchio nuovo: TAOS.
Not only craft dials made by artists, but since March 2024 also selfwinding watches with rose o white gold, for new Brand TAOS.
Facilmente chi ama la storia orologiera pensa a un’altra impresa specializzata in quadranti, quella degli Stern, che negli anni Trenta è diventata la moderna Patek Philippe e ai quadranti Vaucher del XIX sec., ma torniamo al 2024 e alla prima collezione di sette orologi esclusivi con quadranti raffinati, presentata da Olivier Vaucher, sua moglie Dominique che nel 1978 hanno fondato l’atelier Vaucher e Olivier Gaud.
Fra i più attenti collezionisti i quadranti realizzati nel nostro secolo dai Vaucher sono famosi (per ognuno la quarantina di artisti che lavorano in questa azienda, impiegano 200 ore di lavoro) anche se non tutte le Maison di vertice rivelano di impiegarli per rendere più affascinanti i loro orologi. Ebbene dallo scorso Marzo la nuova Marca entrerà in competizione anche con loro, offrendo tematiche diverse che, con raffinate e tradizionali tecniche (smalti policromi, Grand Feu, micopitture etc.), rendono unici questi soggetti. Se vogliamo poi un altro curioso legame che, nella memoria collettiva unisce nel tempo marchi e aziende orologiere, leggiamo ciò che su Worldtempus ha scritto Olivier Mueller presentando il quadrante dell’Antarticque di Czapek, quasi a concludere un cerchio che, inevitabilmente, riporta alla moderna Patek Philippe.
In quanto agli orologi TAOS ø 38 mm (casse in oro bianco o rosa spessore 10 mm) sono equipaggiati con movimenti automatici (4Hz, 72 h calibro VOP318, sviluppato esclusivamente da Télôs a La Chaux-de-Fonds per TAOS), per le incisioni su ogni movimento, nell’atelier di Maestro orologiaio Olivier Gaud, occorrono 100 ore di lavoro.