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I 5 orologi più brutti

Su Quill & Pad ho letto un divertente articolo di John Keil dal titolo “My Vote for the 5 Ugliest Watches Ever: Your ‘Favorites’ May Differ”. L’autore spiega il perché del suo severo giudizio, dettato sia dal suo gusto personale, sia da dati tecnici (uno dei 5 orologi è l’Astronomia Tourbillon Baguette di Jacob & Co. ed eliminandone le pietre preziose e ponendolo su un piedistallo in scala ridotta, un capolavoro dell’arte orologiera, ma visto il suo diametro: 50 mm e lo spessore: 25 mm, senza dimenticare il suo prezzo: 1 milione di dollari, il giudizio appare corretto).

An amazing article by John Keil on Quill&Pad reminded me when in XX Century, during S.I.H.H. in Genève, specialized journalists were joining together in order to choose the ugliest watch of that year. Of course best known PR ladies didn’t agree with us, but in those years news online were not like now, we spoke about our choices, but as you know: verba volant et scripta manent.

Jacob and Co.Astronomia Tourbillon baguette (senza i diamanti e riducendone le dimensioni, un vero capolavoro dell’arte orologiera)

A questo punto chi ci legge potrebbe anche chiedersi, ma chi è John Keil? è un collaboratore fisso di Quill&Pad, esperto di vendita al dettaglio, che ha lavorato per diversi anni nel settore della vendita all’ingrosso come direttore vendite di un marchio negli Stati Uniti e per 14 anni si è occupato anche di vendite al dettaglio di orologi e gioielli di pregio. Anni fa ha scelto un’altra attività diventando consulente di negozi di orologi; ha lavorato con molti collezionisti e anche come project manager freelance. Nel 2015, come hobby, ha aperto un piccolo (ormai defunto) blog sugli orologi e confessa, che, sorprendentemente, si è divertito moltissimo. A conclusione del suo curriculum, pubblicato su Q&P, dice: “scrivo di tutto ciò che riguarda gli orologi, tuttavia non dovreste aspettarvi che mi prenda troppo sul serio. Potrei anche farvi ridere di tanto in tanto”.

Tornando all’articolo sugli orologi più brutti, mi sono ricordata quando a Ginevra, durante i vari S.I.H.H. noi giornalisti specializzati ci riunivamo per scegliere la collezione o l’orologio più brutto visto quell’anno, dando più di un dispiacere alle P.R. più affermate. Allora non c’era Internet e le nostre valutazioni restavano segrete, anche se poi se ne parlava apertamente, ma come si sa: verba volant et scripta manent.

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