La Marca, che ha preso il nome dal corso d’acqua vicino alla fabbrica, festeggia il suo 120° anniversario. In rete si leggono strane domande, tipo Oris appartiene a Rolex? magari sono state scritte in buona fede e una volta di più siamo convinti che la storia dei Marchi sia importante per tutto il mondo che gravita intorno ai segnatempo: produzione, comunicazione, distribuzione e, ultimo anello della catena, gli acquirenti.
120° Anniversary for Oris, founded in 1904; it always produced mechanical watches and Manufactured calibers; in the Sixties its production reached 1,2 millions watch yearly; after problems because of quartz entered in General Group Co. but this Brand is independent since 1982 when Roland Portmann and Ulrich Herzog bought it.
Per noi è un invito a nozze, così abbiamo riunito quanto sapevamo, integrandolo con altre opportune informazioni (a partire da un articolo di Mark Kauzlarich per Hodinkee del 2022, tradotto e pubblicato su Orologi e Passioni con la dettagliata intervista dell’avv.Rolf Portmann, presidente ad honorem di Oris) per dare il giusto risalto a un Marchio, che oggi non fa parte del Gruppo di vertice orologiero, ma che è veramente da ammirare per la costanza nel produrre solo orologi meccanici di ottimo livello, accompagnandoli anche con movimenti di Manifattura, riuscendo inoltre a superare due guerre mondiali e in più l’avvento del quarzo.
Nel XX sec. la Comunità di Ollstein pensava di imitare ciò che accadeva nelle valli vicine e nacque nel 1902 una prima azienda orologiera che ebbe vita breve; due anni dopo l’idea fu ripresa da Paul Cattin e Georges Christian, arrivati da Grenchen e i primi Tasca Oris furono realizzati in un laboratorio di Grenchen. Grazie agli orologi, nel 1910 i residenti a Ollstein passarono da circa 500 a più di 800 e furono costruite nuove case per garantire abitazioni a operai e impiegati. Nel 1929 Oris aveva filiali in molte nazioni, Italia compresa con uno stabilimento nel comasco. Dal 1923 agli anni ’70 Hermann Portmann l’ha diretta, diventandone poi presidente.
Su orologi da POLSO n° 6 del 1988 nell’artIcolo “ORIS un fiume tutto di orologi” avevamo pubblicato oltre alla sua, la foto del figlio, avvocato Roland, che era tornato in azienda continuando l’opera del padre; alla fine del secolo scorso è stato per alcuni anni presidente degli espositori svizzeri a Baselworld, ed è poi diventato presidente di Oris e Presidente ad honorem. Un paio di anni fa l’avv. Portmann, ultranovantenne, ha raccontato un episodio curioso. Una legge svizzera degli anni ’30 vietava alle industrie di modificare la loro produzione orologiera introducendo nuove tecnologie. Fu questa, nel 1956 quando era in scadenza, la molla che lo fece tornare a Ollstein. L’avv. Portmann la riteneva assurda, così negli anni ’60 fece pressioni ovunque perché ciò non accadesse, ottenendo solo nel 1966 l’abrogazione della legge consentendo all’azienda di produrre nel 1968 il Calibro 652.
Negli anni Sessanta Oris si posizionava fra le prime dieci aziende orologiere del mondo, produceva 1,2 milioni di orologi all’anno, impiegando più di mille persone, Nel decennio successivo era arrivata a sviluppare e produrre 279 calibri unici. Era quindi un marchio interessante anche per grandi Gruppi come General Watch Co. (antenata del moderno Swatch Group) che l’acquistò; si avvicinava però l’era del quarzo e Oris, fedele all’orologio meccanico si trovò a malpartito; nei primi anni ’80 non era più un’azienda interessante anzi, era sull’orlo della bancarotta; Rolf Portmann e Ulrich Herzog, nuovo direttore dagli anni 70, la rilevarono fondando nel 1982 la Oris SA, azienda “indipendente”, un’indipendenza che è tuttora conservata gelosamente.
Herzog, manager dinamico, divenuto in seguito presidente di Oris impresse all’azienda un nuovo corso; grande amico di Franck Williams ne sponsorizzò le auto di F1 e a Baselworld per due volte, furono esposte le monoposto guidate da Ralph Schumacher, fratello di Michael. Facendo un breve inciso, ho conosciuto personalmente Herzog in Inghilterra, durante una visita alla Williams, erano gli anni in cui un giovanissimo figlio d’arte, Nico Rosberg iniziava la sua carriera in F1, entrambi simpatici e dei quali ho conservato un bel ricordo.
Nel 2010, per il 110° anniversario dell’azienda, arrivò la nuova Serie Calibre 100, calibri di Manifattura, sviluppati in house con riserva di carica di 10 giorni e l’indicatore di questa non lineare.
Tornando agli orologi presentati a WandW 2024, pole position per l’Oris Aquis date automatico con quadrante blu, silver o nero, lunetta girevole unidirezionale con inserto in ceramica e cassa in acciaio ø 36,50 w.r. a m. 300, movimento calibro 400 automatico di Manifattura, carica 5 gg,e bracciale in acciaio con sistema rapido di sostituzione. Gli si affiancano gli Aquis Upcycle con cassa ø 43,50 mm che custodisce il Calibro 400 di Manifattura e quelle ø 43,50 mm, 41,50 mm e 36,50mm nelle quali è inserito invece il Calibro 733 automatico Swiss Made su base Sellita.
Dal 2022 Oria partecipa all’Emissions Reduction Programme, che riduce le emissioni totali di carbonio, a livello globale, del 10% annuo per tre anni. In questa ottica si inseriscono, sottolinea Rolf Studer CEO di Oris, i nuovi Aquis Upcycle con vetro in plastica riciclata e anche il nuovo packaging per gli Aquis, totalmente ecosostenibile.