Il nuovo Patek Philippe.Ref.5373-P 01, pubblicato il 13 Febbraio, è stato apprezzato da diversi appassionati e abbiamo ricevuto anche un commento che al termine del nostri ricordi storici, pubblichiamo.
New left handlers Patek Philippe Ref 5373-P01 interested many persone, among them we received also a suggestion we are publishing here.
Quando nel 1994 io e Gabriele Ribolini (mentore tecnico e proprietario di una bella raccolta di riviste JFH) ci eravamo imbarcati con entusiasmo nella realizzazione di un’Enciclopedia degli orologi da polso, non pensavamo di farne un riferimento anche dopo trent’anni. I libri e le raacolte delle riviste sono però un patrimonio al quale è bene riferirsi anche oggi con la tecnologia imperante e il desiderio di sapere (o avere) tutto subito.
Ecco le foto di alcune pagine del primo volume dedicato alla Tecnica. Partiamo da un Patek Philippe dei primi anni del Novecento.regalato da una ricca americana, mrs. Stewart McKee, all’amato figlio J. Dalzell McKee con particolari incisioni sul fondello e sulla doppia cassa: “benedizione del Cielo perché devoto e altruista” e ” che dopo la sua morte vada al suo amico Alex Andreew”.
Dopo il Patek ordinato da mrs Stewart McKee, la Casa ginevrina, nel 1927 realizzò un cronografo rattrapante in due versioni, una per mancini; l’ebauche era di Victorin Piguet, il pulsante rattrapante era alle 2 nella versione normale e alle 8 nell’altra; una leva bloccava il meccanismo della cronografia. Altri modelli del passato furono prodotti da, Rolex e da Audemars Piguet con il Calibro 2080, a carica manuale; e che ancora nel secolo scorso si poteva ordinare. Nel 1991 la filiale italiana di Ebel ordinò una tiratura limitata di 300 esemplari nei quali, tra l’altro, fu rovesciato il disco della data e modificati i piedini deil quadrante. Anche la gioielleria Fiorentina Torrini ne disegnò alcuni, la loro realizzazione era affida alla svizzera Schwarz Etienne; infine attuali, negli anni ’90 sono stati i Marvin Gyroplan, Cronoplan e un rettangolare automatico.
Di Breitling infine ricordiamo orologi con la corona a sinistra, ma solo per rendere più facile l’accesso ai pulsanti della cronografia, regolarmente sulla destra.
Dopo questo rapido tuffo nella storia passata, eccoci al commento arrivato in rete:”Il vero orologio per mancini o per anticonformisti, dovrebbe essere antiorario con disposizione delle ore speculare. È da anni che lo sostengo e l’ho suggerito a diversi orologiai Italiani, ma nessuno ha il coraggio di produrlo“. Secondo noi non si tratta di coraggio, ma di una semplice equazione tra costi e benefici, legati i primi ai numerosi interventi tecnici sui ruotismi delle funzioni che presuppongono una diversa impostazione per la seguente produzione.