Dopo l’articolo, scritto per così dire a botta calda durante la notte e pubblicato il 10 mattina con i vincitori e alcuni momenti particolari che ci erano piaciuti per diversi motivi, ecco una panoramica più ampia e qualche riflessione. L’aver ampliato le giurie anche a persone giovani ci sembra abbia avuto il suo peso.
After first article about GPHG 2023, published this morning, here another one with some of our considerations.
Sono salite sul palco alcune Ladies, sdoganando marchi che brillano nel mondo della moda e che da qualche anno avevano un po’ lasciato il comparto orologiero.
Ci riferiamo a Dior, primo negli orologi complicati femminili; M.me Lan Cittadini ha ritirato il premio per il Grand Soir Etoile de Monsieur Dior, 28 esemplari in oro bianco o giallo con un bellissimo quadrante che mostra la sede parigina della Maison in Avenue 30 Montagne; dove sembra che mr. Christian Dior fosse stato guidato da una stella nella sua prima visita alla capitale francese; sul quadrante una serie di dettagli da guardare con attenzione: premendo un pulsante grazie agli automi meccanici diventa un palcoscenico ricco di stelle, il movimento di ore e minuti è al quarzo.
Vicino a Benjamin Comar (CEO of Piaget) anche Stéphanie Sivrière (Creative Director della Maison); due i premi ritirati da Piaget, uno nella categoria Lady, un modello in parte segreto in oro giallo o bianco, forse anche troppo lussuoso, per essere indossato quotidianamente e l’altro (Altiplano Métiers d’Art – Undulata) nella categoria grande artigianato.
Unico dispiacere, per chi come noi lo ha conosciuto, che alla serata non abbia potuto essere presente Yves Piaget, artefice del rilancio della Marca e non solo per la sua Maison, ma anche per la Heuer che grazie ai suoi buoni uffici diventò TAG Heuer.
Abbiamo scritto ieri di Alcié Montfort, primo premio per l’Audacia del suo orologio da tavolo, che si può costruire in casa seguendo un tutor.
Tra i vincitori quante capigliature bianche o teste senza più capelli, segno però che gli orologi mantengono giovani al di là dell’aspetto fisico (vedi Laurent Ferrier o Karl Voutilainen, vincitori rispettivamente per la categoria tourbillon e Men’s complication). Un orologio che dal 2001 non smette di stupire è il Freak di Ulyse Nardin, quest’anno proposto in molte versioni che hanno fatto centro ai WandW europei, asiatici e non solo. A ritirare il premio categoria orologi iconici, il CEO Patrick Pruniaux.
Per la prima volta, Friedrich Scheufele non si è presentato come vicepresidente Chopard, ma come Presidente di Ferdinand Berthoud Chronometrie, il marchio che ha fatto rivivere alcuni anni fa a dimostrazione della sua passione per l’alta orologeria. Nella foto il Chronomètre FB 3SPC vincitore nella categoria Chronometry Prize .
Infine molte le giovani leve, CEO o responsabili della comunicazione di marchi storici o tornati a nuova vita, o maestri orologiai indipendenti che in Svizzera o altrove, portano alta la passione per la bella orologeria meccanica. Nessun premio, quest’anno, in un giusto alternarsi, a Chopard, De Bethune, Hublot, IWC, Louis Vuitton, Jacob &C, TAG Heuer, Seiko e Gran Seiko.
Tutti gli orologi vincitori saranno esposti a DWW dal 16 al 20 Novembre 2023 e dal 1* al 3 Dicembre si potranno vedere alla Kunsthaus di Zurigo grazie alla sponsorizzazione di Kaleido Private Bank.