Qualcosa si muove nel Marchio che Ephraim Grinberg responsabile del Gruppo Movado acquistò nel 2004 da LVMH. Abbiamo visto tornare sul mercato internazionale le proposte femminili, sulla spinta di Flavio Pellegrini, che nel 2018 era presidente e CEO di Ebel e Concord, ed è di pochi giorni fa l’annuncio di questo Cronografo 1911.
After ladies watches on international market, since next December 2023, is arriving new Ebel 1911 Chronograph with selfwinding movement and traditional shape for case and bracelet.
Nel 1986, per il 75° anniversario della Maison, nacque la collezione 1911 che proponeva orologi con movimento meccanico automatico e modelli Diver. Nel campo della cronografia Ebel nei primi anni 80 impiegava un movimento Zenith El Primero; alla fine del decennio però sviluppò un suo movimento cronografico il Calibro 137. Negli anni ’90 arrivò Le Modulor voluto da Pierre Alain Blum, nipote del fondatore e visionario, allora unico proprietario dell’azienda dopo aver liquidato i fratelli.
L’eredità di quegli anni, almeno sotto l’aspetto estetico, si tramanda anche nel cronografo attuale. Queste le caratteristiche del nuovo modello: cassa in acciaio inossidabile levigato e satinato, ø 44 mm w.r. a m.100, spessore mm 13,65, vetro zaffiro anche sul retro, quadrante blu trattato galvanicamente e lavorato a raggi di sole, con indici in Super-Luminova bianco e minuteria bianca; logo e lancette rodiate, data alle 4,30. Il movimento svizzero è il Sellita Calibro SW610a a carica automatica, sul rotore il logo composto dalle due E contrapposte, a ricordare l’importanza del passato insieme alla ricerca dell’innovazione per il futuro. Infine il bracciale in metallo con il tradizionale disegno delle maglie a onde, ha la fibbia deployante, ma si può scegliere anche il cinturino nero in pelle con fibbia a ardiglione.
Disponibile dal prossimo mese di Dicembre, pensiamo possa essere un bellissimo regalo da farsi o da fare a una persona cara. A noi di soloPolso questo cronografo ha fatto rivivere molti ricordi. Dalla visita agli stabilimenti Ebel. Ci aveva molto impressionato per le sue modernissime attrezzature la produzione dei bracciali d’oro per Cartier e anche delle casse per gli orologi al quarzo; d’altro canto sin dagli anni ’40 Ebel si era dotata di macchinari d’avanguardia per il controllo della produzione, visita conclusasi con l’ospitalità a Villa Turca (acquistata da Ebel a fine anni ’80 per farne il centro delle sue Pubbliche relazioni) e dove, di notte, siamo stati gli unici proprietari di un pezzo di quella storia che, da sempre, unisce l’architettura al mondo degli orologi nella ricerca della bellezza e della funzionalità. D’altro canto è di quel periodo la scelta della frase che sintetizzava la produzione Ebel: “gli Architetti del Tempo”.
Senza dimenticare poi la cortesia di aver messo a nostra disposizione, durante la giornata, la memoria storica aziendale: un signore, ormai in pensione, che ci ha accompagnato dandoci spiegazioni non solo tecniche, di ciò che vedevamo, ma ricordando anche aneddoti sulla famiglia Blum, esprimendosi in due lingue; non aveva dimenticato infatti l’italiano della sua famiglia anche se in Svizzera, dove aveva vissuto e lavorato, aveva tradotto il cognome originale, Oltremare, in francese.