… (ma, forse l’Octo Finissimo Squelette lo è di più) questa l’impressione riportata nell’intervista a Fabrizio Buonamassa, Bulgari Watch Creative Director, a Milano per una no-stop di due giorni con i giornalisti italiani, sul tema: le novità del GWD 2022. Argomento che soloPolso ha poi ampliato, trovando nell’interlocutore piena disponibilità a rispondere con un fiume di argomenti che, secondo le nostre abitudini, abbiamo cercato di sintetizzare.
Many questions we posed to Fabrizio Buonamassa, with kind answers even if out of the suggested theme: GWD 2022 new watches (they are all my sons, but, in our opinion, perhaps, Octo Finissimo is the more beloved).
sP – Quali sono gli Alfieri Bvlgari del GWD 2022, anche in vista del prossimo Natale?
FB – L’Octo Finissimo; abbiamo completamente ridisegnato lo Squelette. Siamo arrivati al secondo periodo di vita di questo orologio che il pubblico conosce ormai da dieci anni, mentre per noi gli anni sono quattordici. Abbiamo un po’ mescolato le carte: orologi tondi, movimenti ultrapiatti; ci siamo interessati dei materiali e, anche se non sapevamo dove saremmo andati a finire, abbiamo scelto il titanio sabbiato; d’altro canto il tubo della doccia ha poi dato vita al bracciale dei Serpenti. In questi anni abbiamo cercato di migliorare l’Octo Finissimo e qui si impone una parentesi perché il verbo migliorare fa venire il dubbio che prima non fosse buono…in attesa quindi di un sinonimo più corretto, abbiamo lavorato sulla cassa e sul movimento, portando la carica da 70 h a 8 giorni, mentre sul bracciale abbiamo perfezionato l’attacco e abbiamo lavorato molto anche sulla chiusura deployante. Il movimento è fantastico, ma bisognava anche riuscire a slegarlo dal contesto perché quando si realizza un orologio ci sono anche cambiamenti in corso d’opera.
Dopo questa appassionata risposta, invece della seconda siamo passati alla quinta domanda dell’elenco che avevamo previsto.
sP – Ci sono ipotesi, avanzate in rete e sulla carta stampata, di un Aiguille d’Or 2022 per l’Octo Finissimo Squelette, dopo quello del 2021 per l’Octo Finissimo Calendario Perpetuo, cosa ne pensa?
La prima reazione, con un grande sorriso, è stata “Magaaari”; abbiamo chiesto con quanti punti esclamativi dovevamo scriverlo, ma poi per scaramanzia non siamo andati oltre, anche perché ci sono altri Bvlgari In corsa al G.P.H.G. di quest’anno, incrociamo quindi le dita aspettando il 10 Novembre e torniamo al nostro elenco.
sP – Quale collezione al GWD, le ha dato maggior soddisfazione?
FB- Sono tutti figli miei, però bisogna tenere presenti molti elementi, per esempio gli investimenti per l’Octo Finissimo sono molto impegnativi, più di quelli per i Serpenti.
sP – Quali sono stati i paletti che hanno frenato o frenano al sua creatività?
FB- Mah, secondo me i paletti sono stimolanti, l’ingegnere ragiona in termine di tecnica, il designer unisce l’arte applicandola alla produzione industriale, quindi parliamo di estetica, noi abbiamo scelto di esaminare i materiali ed ecco il titanio sabbiato. Poi per me un tema libero da paletti diventa, alla fine, anche noioso; preferisco avere dei vincoli; però devo anche dire che dopo trent’anni di carriera è più facile cogliere le diverse opportunità.
sP – Al GWD avete presentato due edizioni in tirature limitate, ne avete altre in programma? non si rischia che in orologeria ce ne siano troppe?
FB – Naturalmente; ma le edizioni limitate, in un’offerta globale come l’attuale, nascono anche dal collezionismo. Per esempio abbiamo grandi collezionisti internazionali che hanno deciso di investire sulla collezione di Octo Finissimo per avere qualcosa di diverso, qualcosa di unico. Certo bisogna saper scegliere con chi collaborare e non si tratta solo di argomenti legati all’estetica; abbiamo avuto esperienze molto diverse. A volte di un progetto nato durante una colazione al ristorante, già nel tempo necessario per tornare in ufficio eravamo convinti che non avrebbe funzionato; qualcuno ci ha prospettato gli aspetti positivi, lasciandoci perplessi, ma, passati 15 giorni, dall’altra parte ci hanno detto: no, non funziona, e ci siamo lasciati in buoni rapporti…
sP – Insomma un divorzio consenziente; a noi è piaciuto molto l’Octo Finissimo a specchio ideato dall’artista giapponese Kazuyo Sejima (foto sotto) meno l’Alluminium.
FB – L’Octo Finissimo a specchio è nato dall’incontro con Kazuyo Sejima che ci ha visto parlare la stessa lingua, partire dalla stessa filosofia, per arrivare a un orologio invisibile che riflettesse il mondo circostante; dal primo contatto abbiamo proseguito senza soluzioni di continuità. Ovviamente abbiamo altre tirature limitate in programma; abbiamo molti contatti, ma ci vuole tempo per realizzarle. Per l’Alluminium pensiamo valga lo stesso discorso che potremmo fare per 16 milioni di sedie, ci sono tante opportunità quante sono le persone.
sP – Un nostro collaboratore ha detto di Bvlgari: “è un marchio che agli appassionati sa proporre orologi molto diversi fra loro”.
FB – Vero, questa è la forza del marchio e non solo per gli orologi maschili (Octo, Octo Finissimo, Bvlgari-Bvlgari, Alluminium), parlando di Serpenti ne abbiamo almeno 8 versioni, tutte una diversa dall’altra e quindi indirizzate a target diversi. Il discorso degli orologi da donna è più difficile e complesso, non c’è una regola alla quale attenersi, bisogna realizzare un prodotto attuale, adatto al tipo di donna alla quale ci si vuoie rivolgere; devi interessarla con un oggetto non convenzionale e portarla poi alla marca, in definitiva bisogna avere allo stesso tempo un approccio più analitico e più emotivo: i Serpenti non sono solo orologi, ma un bracciale che si lega al braccio, sia destro sia sinistro, senza dimenticare il movimento Piccolissimo (Calibro BVL100: ø 12,30 mm, spessore mm 2,50, carica manuale peso g 1,30 pubblicato da sP il 24.1. 2022- n.d.r. )
sP – Quale è stata la sua prima reazione per il Richard Mille Ferrari UP-01, più sottile dell’Octo Finissimo?
FB – Ne eravamo a conoscenza prima che lo presentassero; noi siamo partiti per primi, loro sono stati un po’ obbligati nelle scelte; sono due orologi completamente diversi nella concezione: insomma, siamo in ottima compagnia.
sP -Il discorso dei testimonial è sempre valido?
FB- Si, ma non come accadeva in passato, quando si cercavano attori del cinema di bell’aspetto, cerchiamo dei talenti: l’ambasciatore dei nostri orologi maschili è Lorenzo Viotti, poco più che trentenne, ma direttore dI orchestre famose (Dutch National Opera e Netherlands Philarmonic Orchestra n.d.r.) come lo è stato suo padre.
sP – Abbiamo letto che grandi Marchi hanno ipotizzato la riduzione della loro produzione, anche se l’orologeria non è affamata di chip come altri settori produttivi, quale è la situazione da Bvlgari?.
FB – È vero, non usiamo chip, ma in Svizzera c’è una grande difficoltà nel reperire figure professionali qualificate, la disoccupazione, inferiore all’1%, lo conferma. Bvlgari però è una Manifattura che funziona al contrario delle altre Manifatture; da noi è normale che il responsabile della Divisione Orologi venga da me dicendo “che complicazione vuoi?” e poi collaboriamo”.
sP – Magari è un italiano…
FB – No è un francese innamorato dell’Italia e dello stile italiano.
sP – Jean-Christophe…?
FB – Nooo, lui è il Capo, io mi riferivo a Antoine (Antoine Pin, Direttore Generale di Bvlgari n.d.r.). Comunque, tornando alla domanda non mi sento di rispondere; certamente di fronte a quella che è stata definita “La tempesta perfetta”, verranno presi provvedimenti ai quali si sta pensando, ci sarà un mutamento nelle regole e si avranno delle privazioni.
sP – C’è qualcosa che rimprovera alla stampa, specializzata, o non, che scrive dei suoi orologi?
FB – No. non voglio rimproverare qualcuno per un’impronta personale data all’articolo; molti giornalisti li conosco da molti anni, a volte ci sono delle imprecisioni, ma il più delle volte tecniche, non tutti sono esperti di questo argomento.