La puntualità è la cortesia dei Re e, in epoca web, è sempre divertente vedere la velocità con la quale passa il tempo, mentre aspettiamo di conoscere il lancio di una novità tecnica di Patek Philippe, che proprio oggi inaugura a Ginevra la mostra, aperta al. pubblico, delle novità 2022 nella produzione dell’Alto Artigianato. Si è anche conclusa la rassegna Watches and Wonders al Palaexpo dove, per la prima volta, ha esposto anche Patek Philippe, che vi ha presentato le novità 2022, tenendo però saggiamente segreta la più importante, sotto il profilo orologiero, un cronografo per il quale sono stati chiesti 7 brevetti.
A very important novelty: Ref.5470 mono pusher chronograph 1/10″ with a lot of patents.
Un Gran Complicato che abbiamo visto in rete allo scoccare delle 9, introdotto da Jasmine Steele, che ha presentato Thierry Stern, presidente della Maison, mentre gli aspetti tecnici sono stati illustrati da Philip Barat capo divisione Ricerca e Sviluppo e da Anthony Kruttly capo reparto Ricerche.
Un cronografo complesso e difficile da realizzare che, prodotto in piccola serie, farà la gioia dei più facoltosi collezionisti, segnando una pietra miliare nella produzione cronografica dell’azienda che, lo ricordiamo, già nei primi anni Trenta fece un Tasca con lettura a 1/10 di secondo; dopo 80 anni un analogo modello da. polso è stato presentato da Thierry Stern con le tradizionali parole “Enjoy this watch”.
Nella cassa in platino ø 41 mm (con fondo in cristallo e pieno in platino, intercambiabili, w.r. a 3 bar, spessore da vetro a vetro mm 13,68, tra le anse il tradizionale diamante per il metallo della cassa), il nuovo movimento a carica manuale è stato dotato di due meccanismi cronografici indipendenti e di due lancette centrali, una consente di vedere con grande precisione i decimi di secondo. I tecnici. sono partiti dal calibro CH 29-535 PS, che dal 2009 abbina sei innovazioni brevettate all’architettura tradizionale (carica manuale, ruota a colonne, innesto orizzontale a ruote dentate), e dalla versione rattrapante, con due lancette cronografiche al centro, ma con una frequenza di 28.800A/h (4Herz) otto passi al secondo per ruotismo e lancetta, cioè un’indicazione a 1/8 di secondo; per arrivare al decimo occorreva una frequenza di 5Hz, cioè 36.000 A/h, presente in qualche cronografo, ma mai impiegata da Patek Philippe. Inoltre si voleva una. precisione assoluta nell’indicazione sul quadrante e non c’era spazio sufficiente per una scala a 1/10, da qui la decisione di avere due meccanismi cronografici indipendenti, uno per i secondi e il contatore 30 minuti istantaneo, l’altro dedicato solo alla misurazione e all’indicazione dei decimi di secondo. Per arrivare a questo risultato è nato un sistema concentrico; due lancette centrali cronografiche sono pilotate dai meccanismi indipendenti. Una effettua un giro in un minuto e fa leggere i secondi in modo tradizionale, l’altra, laccata rossa, compie un giro del quadrante in 12 secondi (cinque volte più velocemente rispetto a una lancetta dei secondi centrale tradizionale, percorrendo 12 settori suddivisi in decimi). I secondi trascorsi si vedono sulla minuteria perlata e il numero di decimi di secondo trascorsi (dall’ultima suddivisione in rosso) sulla scala a “chemin de fer” esterna mentre il numero dei minuti trascorsi appare a ore 3 nel contatore 30 minuti istantaneo.
A ciò però si aggiungeva la necessità di mantenere il movimento in misure contenute; il diametro mm29,6 del calibro di base è stato mantenuto a scapito di qualche millimetro nello spessore: mm 6,96 invece di 5,35. Occorreva anche una maggiore energia, per aumentarla, insieme alla riserva di carica, è stato ridotto il diametro dell’albero del bariletto, aumentando il numero di giri della molla motrice; un sistema di tacca brevettato riduce le sollecitazioni sul gancio della molla eliminando rischi di rottura.
Per la prima volta, nella produzione corrente, è stato impiegato l’Oscillomax® sviluppato dall’ufficio tecnico “Patek Philippe Advanced Research” (dal 2011 riservato alla serie limitata del calendario perpetuo Patek Philippe Advanced Research Ref. 5550P) che comprende spirale Spiromax®, scappamento Pulsomax® e bilanciere Gyromax® in Silinvar® e oro; è stato così possibile conservare la precisione richiesta dal Sigillo Patek Philippe, con uno scarto di marcia massimo di –3/+2 secondi al giorno. Migliorata anche la protezione antiurto e perfetta la fluidità delle lancette (per quella dei decimi si è intervenuti sulle ruote con un’architettura innovativa a due stratI: una ruota superiore dotata di bracci flessibili e una inferiore con bracci rigidi. Le lancette cronografiche si sovrappongono perfettamente ed è stata inoltrata domanda di brevetto per il procedimento che migliora la tenuta della lacca su una superficie di silicio ossidato (Silinvar®) mediante il deposito (PVD o CVD) di un sottile strato aggrappante; un altro brevetto è stato chiesto per l’assemblaggio tra due materiali di base (uno dei quali non metallico) realizzando una “brasatura” del tubo sulla lancetta in Silinvar® grazie a un rivestimento metallico multistrato. Sono in oro bianco le lancette di ore, minuti, piccoli secondi e contatore 30′, in acciaio quella del cronografo e in Silinvar® laccata rossa. quella dei decimi. Il quadrante in ottone verniciato blu, protetto da vetro zaffiro, ha cifre arabe stile Breguet e minuteria perlata. In conclusione i brevetti del nuovo Calibro CH 29-535 PS 1/10 sono 31, comprendendo le sei innovazioni brevettate sul calibro CH 29-535 PS nel 2009, i 17 brevetti legati allo sviluppo dell’organo regolatore hi-tech Oscillomax® e alla spirale Spiromax® nel 2011 e i sette inediti di quest’anno.
Al termine della presentazione Thierry Stern ringraziando gli intervenuti e il fantastico team dell’azienda (nel mondo sono oltre 1500 gli addetti), ha detto che Patek Philippe è una “business family” (con buona pace dei rumors che puntualmente si leggono in rete) e che questa non è l’ultima novità del 2022. Arrivederci quindi a presto con altri splendidi orologi, ma prima cliccate in alto a destra per vedere un video emozionante.
Calibro e movimento spaziali, invece il quadrante a mio avviso non è di grande personalità.
Minimale non è sinonimo di banale.
Avrei preferito il quadrante salmone del chrono “base”.
Comunque lunga vita ai PP