Il 10 Novembre, al Teatro Leman di Ginevra, Maximilian Büsser ha ritirato due premi assegnati a MB&F, uno per la categoria Challenge e uno, il più prestigioso, per l’Aiguille d’Or 2022 e nel discorso di ringraziamento con le molte pause ha rivelato la sua profonda emozione.
MB&F winner of Aiguille d’Or and first in Challenge category. I knew Max at the end of last Century, here what I thought during his speech in Leman Theatre.
Per i più giovani, che non hanno vissuto gli anni del rinascimento orologiero riassumo le tappe della carriera di Max. Dopo la laurea si era trovato a un bivio, ma un altro visionario, John Belmont che voleva risollevare le sorti di Jaeger-LeCoultre, gli prospettò due ipotesi, essere uno dei duecentomila dipendenti di Procter &Gamble o uno dei quattro-cinque di JLC. In seguito, poco più che trentenne, passò a dirigere Harry Winston Rare Watches. che in Italia era distribuito dalla Giorgio Corvo.
Ho conosciuto Max alla fine degli anni ’90, quando stava impostando una nuova avventura: chiedere ai creatori dell’epoca, senza mettere limiti alla loro fantasia, un orologio Harry Winston, in tiratura limitata, da chiamare Opus con un numero legato all’anno della presentazione; F.P.Journe fu il primo ad essere coinvolto nel 2000, seguito poi da Antoine Preziuso e via via tanti altri sino a quando il Marchio fu comprato dal Gruppo Swatch; l’appuntamento a Basilea era imperdibile, non solo da HW ma anche nel Palace, definito il Palazzo delle meraviglie di nicchia, mentre a Ginevra per il S.I.H.H. c’era il Carré des Horlogers.
Agli inizi del Duemila questo vulcanico uomo d’affari, che del businessman non ha l’aspetto – lo ricordo sempre gentile e sorridente – si era “imbarcato” in un’altra impresa, senza dubbio più difficile. Nel 2005 infatti aveva fondato una sua azienda, riunendo, sotto la sigla MB&F (Maximilian Büsser and Friends) un gruppo di orologiai – tecnici e creativi – che si alternavano e collaboravano per creare orologi mai ideati prima, superando ogni personalismo o gelosia professionale.
Così quando nel discorso ginevrino l’ho sentito dire “io non sono un creativo” ho subito pensato: forse è vero, non disegna orologi o movimenti, ma ha una dote molto più importante, ha saputo creare gruppi, unendo persone per portare al successo gli orologi ideati e realizzati. Poi, cercando nella memoria mi è venuto in mente Balthazar l’amico invisibile che molti bambini hanno; un po’ come Harvey il grosso coniglio bianco che nel film del 1950 è l’amico del quarantenne Elwood, alias James Stewart. Ecco, Max è capace di guardare il mondo anche con gli occhi dell’eterno ragazzino e l’orologio Balthazar realizzato da L’Epée lo dimostra, così come tanti altri segnatempo da polso o da tavolo, i cosiddetti Horological Machines. ispirati dalla natura, come The Frog, o dalle automobili.
Gli orologi, secondo Max, rientrano in un concetto di arte cinetica, da qui è nata a Ginevra una sua galleria, la M.A.D. (Mechanical Art Devices), dove si susseguono le realizzazioni più incredibili.
La più recente è il M.A.D. Red 1, l’orologio che al G.P.H.G. è stato premiato nella categoria Challenge. Il M.A.D.1 che lo ha preceduto nel 2021, aveva avuto un tal successo tra i membri del Club The Tribe e di MB&F, che ne fu decisa una seconda versione con colori diversi e altre modifiche. Questo M.A.D. che mette in risalto il rosso invece del blu, ha mantenuto la cassa in acciaio, il movimento automatico Miyota invertito con rotore unidirezionale in titanio e tungsteno, ha reso più sottili la lunetta e i cilindri di ore e minuti, classico il sistema di carica con la corona.
Concludo con il cronografo vincitore dell’Aiguille d’Or 2022. Ideato da Stephen McDonnell e presentato la scorsa primavera, è stato una grande novità. Per la prima volta all’interno della cassa lavorano due movimenti indipendenti, due le ruote a colonna, due i contatori sul quadrante per i 30 minuti e i 60 secondi, numerosi i pulsanti: quello alle 9 mette in funzione un elemento, il Twinverter, che consente di seguire un evento con tempi diversi, mentre gli altri, ai lati della cassa, sono normali pulsanti cronografici (start-stop-reset) collegati ai due movimenti cronografici; quattro le modalità operative: indipendente, simultanea, cumulativa, sequenziale che consentono di disporre non di uno ma di più cronografi con un solo orologio, misurando la durata di eventi (anche sovrapposti) con tempi di partenza uguali e arrivo uguale oppure arrivo diverso, di eventi discontinui e di cronometrare le frazioni di secondo e il timer sul giro (sequenziale); il movimento realizzato è il ventesimo calibro ideato dalla pregiata ditta MB&F.
Tornando al 10 Novembre, prima di addormentarmi, ho guardato il profilo di Max su FB, c’erano già più di duecento commenti e ho deciso di fargli le congratulazioni la mattina seguente. La risposta è arrivata puntuale: “Thank you Elena. What an incredible 17 years journey“. Davvero Max, un viaggio incredibile; ma adesso attendiamo nuove meraviglie ideate da MB&F.