Le ricerche negli archivi elvetici dicono che nel 2021 scade il 125° anniversario della nascita di Paul Wyler, imprenditore orologiero svizzero, scelto da Binda che, negli anni ’30, introdusse sul mercato italiano gli orologi Wyler diventati famosi perché nel 1931 uno, dotato del bilanciere Incaflex, ideato nel 1927 da Paul e Alfred Wyler, fu gettato dall’alto della Torre Eiffel senza riportare danni e anche perché in quel decennio la Marca sponsorizzò la Nazionale italiana di football guidata da Vittorio Pozzo.
A Brand is coming back on Italian market: Wyler Vetta, with a new automatic chronograph, Swiss Made, whose birthday saw a partnership between Marcello Binda and designer Fulvio Locci.
Per chi non conosce il perché del doppio nome, ricordiamo che, sotto il fascismo, i nomi stranieri erano vietati, così Innocente Binda ne scelse un secondo, legandolo all’altezza delle montagne (e anche qui può esserci una spiegazione perché sul mercato allora c’erano gli orologi Monvis di Eberhard & Co). Superato il periodo della II Guerra Mondiale e degli anni ’50, Wyler Vetta è tornato più volte a proporsi con orologi in una fascia più alta (negli anni Duemila, una partnership di Marcello Binda con la Zagato, vide una cassa particolare per un nuovo cronografo), adottando anche come nome Wyler-Genève.
Infine nel 2021 è nata, per la gestione del Marchio, una Business Unit, che fa capo a Marcello Binda e vede la collaborazione di Fulvio Locci noto designer, che nel 1986 con Franco Mantovani diede vita a Locman e in seguito collaborò con almeno una dozzina di Maison orologiere.
Storia e scelte strategiche distributive a parte, il nuovo Jumbostar Wyler-Vetta si riallaccia allo stile degli anni ’60; è un cronografo automatico Swiss Made con cassa in acciaio ø 43 mm w.r.a m.100, corona a vite, quadrante nero con indici in acciaio luminescenti, rèhaut girevole regolato dalla corona a ore 10, vetro minerale k5 bombato e rinforzato, bracciale in acciaio o cinturino in pelle nera o color crema.