Dopo aver concluso un anno difficile come il 2020, i due maggiori Gruppi del comparto orologiero hanno mostrato una certa resilienza e si apprestano ad un 2021 con minori difficoltà soprattutto per l’andamento del mercato cinese.
After a very difficult 2020 two major watch and jewellery Group have shown losses but also a quite good resilience mainly in some market as Chine.
Il Gruppo Swatch nel 2020 ha visto un fatturato di CHF 5.595 milioni con un calo del 28,7% rispetto all’anno precedente, a tassi di cambio costanti, e del 32.1% agli attuali tassi,. la perdita di fatturato legata alla valuta ammonta a CHF 286 milioni. La situazione è un po’ migliorate nel corso dell’anno, ma non a sufficienza; il fatturato netto del secondo semestre ( -14.3% rispetto all’esercizio precedente a tassi di cambio costanti) è superiore del 54.7% rispetto al primo semestre, l’utile operativo è aumentato arrivando a CHF 379 milioni con un margine dell’11.2% per l’intero Gruppo, nel segmento Orologi & Gioielli (escluso il settore Produzione) l’aumento nel secondo semestre è stato del 17.8% rispetto al 14.8% nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Abbastanza ottimistiche le previsioni per il 2021per le vendite in valuta locale: notizie positive sono arrivate dalla Cina, i nuovi prodotti stanno trovando una buona rispondenza, Tissot troverà nuovi sbocchi in USA e Cina, i risultati sembrano sicuri per Omega e Longines. Insomma uno scenario cauto con luci ed ombre che dipendono soprattutto dalle condizioni sanitarie dei diversi mercati.
Notizie più o meno sulla stessa lunghezza d’onda arrivano dal Gruppo LVMH che può diversificare l’andamento dei suoi numerosi settori operativi, nel complesso c’è stata nel 2020 una flessione del 17% rispetto al 2019, cifre maggiori nei campo dei profitti che, per orologi e gioielli sono scesi del 59%, e globalmente del 28%. Anche per il comparto gioielli e orologi la Cina sta mostrandosi abbastanza positiva soprattutto per le novità di Bvlgari e TAG Heuer e ci si aspetta molto in futuro da Tiffany che, dopo la querelle del 2020 fa nuovamente parte di LVMH.