Pensando al binomio indicato dal titolo il primo orologio che viene in mente è il Plongeur con tutte le sue declinazioni avvenute nel tempo, ma qui ci riferiamo al Paul Mariner che già nel 1976 aveva sponsorizzato il primo campionato italiano di fotografia subacquea.
Everybody knows Paul Picot Plongeur, but this watch has an older brother since 1976: today Paul Mariner 3 has always COSC chronometer self-winding movement and case w.r. m.200, but other details have been changed.
Quel modello aveva la ghiera anti graffio che si avvitava sulla lunetta unidirezionale (la si svitava una volta finita l’immersione ed era una protezione del vetro che allora era in plastica), la cassa era w.r. a m.200 con corona e fondo a vite e il movimento automatico era certificato cronometro dal COSC: A distanza di tanti anni siamo arrivati al Paul Mariner 3 sempre con movimento automatico certificato COSC ma con cassa e dettagli attuali.
Il vetro, come nella versione Paul Mariner 2 degli anni ’90, è zaffiro e ha la lente sulla data; la cassa ø 42 mm, w.r. a m.200 e con corona a vite è personalizzata, la lunetta è in acciaio, alluminio colorato o ceramica, questa è disponibile nei colori bianco e nero e anche in acciaio e oro rosa. Il bracciale in acciaio riprende il disegno di quello del Conographe anni ’80, mantenendo l’alternanza delle maglie lunghe e corte, lucide e satinate, ma è disponibile anche il cinturino in caucciù.
Ogni ano il Paul Mariner viene proposto in due versioni, quelle del 2021 vedono il quadrante nero e la lunetta bordeaux o viceversa, in entrambe indici e lancette sono trattati con Superluminova.