Il DNA distingue gli esseri umani, ma possiamo trovarlo anche negli orologi, per quanto modificato da eventuali passaggi non generazionali, ma di proprietà e conseguenti iniezioni di necessario denaro fresco.
DNA exists also in watches, though it’s modified not because of generations but of different properties. We like history of watches therefore here a Gerald Genta watch, Octo Finissimo’s ancestor, seen just 27 years ago at Baselworld ’94,
Visto che amiamo la storia degli strumenti per indicare il tempo e che adesso si legge poco (per non dire pochissimo), preferendo guardare i video o le immagini, abbiamo riguardato la collezione degli Octo negli anni ’80/90, per individuare un antenato dell’Octo Finissimo di Bvlgari, in questi giorni agli onori della cronaca mondiale avendo vinto l’Aiguille d’Or 2021 del GPHG.
Ci è sembrato interessante ricordare che, per il 25° anniversario della Maison Gerald Genta, fu presentato a Baselworld ’94 il Grande Sonnerie, un orologio a piramide, previsto con cassa ottagonale in oro bianco, giallo, rosa o platino. A quell’epoca Gerald Genta aveva uno stabilimento a Ginevra e uno a Le Brassus, proprio di fianco alla storica sede di Audemars Piguet, ma viveva (e disegnava i suoi orologi) a Montecarlo. A Basilea ricordo che, alla fine del primo giorno di Fiera, Monsieur Genta dichiarava felice di aver venduto tre dei 18 esemplari ipotizzati (del prezzo si diceva costasse circa un miliardo e trecentomila lire, meno di un milione di dollari, circa due milioni di franchi svizzeri) valute e quotazioni che comunque lo indicavano come il più costoso orologio meccanico senza l’aggiunta di pietre preziose.
Paragonato all’Octo Finissimo (nella foto sopra la versione con calendario perpetuo che ha vinto l’Aiguille d’Or) era un gigante, diremmo Golia contro Davide; infatti se l’attuale Finissimo, dal 2014 ha sempre avuto nei suoi traguardi, riuscire a superare le difficoltà per realizzare movimenti complicati in spessori di pochi millimetri, la Grande Sonnerie voleva essere l’orologio da polso più complicato con il movimento Calibro 3100 (ø 30 mm e spessore 8,4 mm) realizzato in house sotto la guida dei maestri Michel Golay e Demetrio Cabiddu, alloggiato nella cassa ottagonale ø 39 mm, spessore 15 mm, ideata a piramide; più di mille i componenti di questo automatico che, a fianco della Grande et Petite Sonnerie (melodia della Grande Sonnerie a carillon Westminster con 4 martelli), è dotato di ripetizione minuti, scappamento a tourbillon, calendario perpetuo e secondo fuso orario su 24 h; due i bariletti e doppio indicatore della riserva di carica per le sonerie e il segnatempo.
Non è affatto nelle nostre intenzioni fare dei paragoni, ma solo dire che l’Octo Finissimo ha avuto un antenato importante e che dopo circa trent’anni, nella sua nuova esistenza, mantiene le promesse degli Octo in fatto di orologeria meccanica.