Ieri, dopo un mese di stop obbligatorio la Vaucher Manufacture Fleurier ha riaperto, con tutte le cautele del caso, la sede operativa e, partendo da questa notizia di cronaca, eccoci a parlare di creatività orologiera.
Yesterday after a compelled sanitary stop, Vaucher Manufacture Fleurier came back to work, and from these news we wish to write about watches creativity; once with a pencil on a white paper and now with computer and special programs; VMF movements are well known with many families for normal watches and also for special ones with important complications. here a back-stage from the first beginning to delivery of ordered movements.
Tutto nasce da un’idea che un tempo era uno disegno abbozzato su un foglio di carta e poi elaborato; un esempio che fece epoca nel primo decennio del Duemila, fu lo scappamento a risonanza di Girard-Perregaux che un tecnico eccezionale schizzò, mentre stava viaggiando, sul retro di un biglietto ferroviario e ‘originalità del disegno diede origine a un’improvvisata conferenza stampa durante il S.I.H.H.
Oggi naturalmente tutto nasce su un computer dotato di appositi software e da una scelta iniziale sul tipo di movimento da realizzare, se automatico, con conseguenti studi sulla corona per avviarlo, sulla forma e i materiali della massa oscillante (o microrotore con altre implicazioni) per disporre dell’energia necessaria; più semplice un movimento manuale, per entrambi comunque è importante decidere dove conservare l’energia, se con uno o due bariletti e quale tipo della loro rotazione sia da preferire. A questo punto ecco il treno degli ingranaggi che trasportano l’energia e la scelta dello scappamento con il binomio bilanciere-spirale per avere la migliore precisione possibile, poi il posizionamento delle lancette e il loro spessore in rapporto al quadrante e al vetro, la finestrella della data grazie a un disco, la funzione della riserva di carica. Infine arrivano le eventuali complicazioni partendo dalla luna o dal doppio fuso orario per arrivare allo scappamento a Tourbillon.
Indispensabile oggi è l’affidabilità del movimento, ma altrettanto necessari sono anche elementi legati all’estetica, dalla forma dei componenti a quello che si definisce finissage sino alla decorazione e tutto ciò senza dimenticare l’aspetto economico legato al costo a opera finita e a una domanda fra le più difficili: una volta realizzato, questo movimento potrà dire qualcosa di veramente nuovo e interessante in un panorama molto vasto o ne farà parte in modo anonimo?
Il tempo da dedicare al progetto non entra nella fase preliminare dello studio perché, a seconda delle difficoltà prospettate, si può arrivare anche a studi ed esperimenti che durano molti anni, anche una decina, come per i più grandi complicati di Patek Philippe, coinvolgendo uomini e mezzi economici, ma anche per le soluzioni abbastanza semplici si parla sempre di due o tre anni prima di poter disporre di un nuovo Calibro.
Se questo accade per movimenti normali le cose si complicano per quelli esclusivi ideati e realizzati dal reparto R&D della Manifattura Vaucher, per rispondere alle richieste di clienti importanti o per creare con loro splendidi orologi.