Un VIP in una recente intervista si è comportato come i seguaci di Mr de Lapalisse che, come epitaffio .scelsero “se non fosse morto sarebbe in vita”; ma al di là della metafora ci spieghiamo meglio.
On paper or online interviews some VIP says e-commerce will earn traditional shops and also Covid19 will help big factories while other will disappear. Anyway al big data are in red and nobody can say what will happen, surely e-commerce will grow but little shop will survive if they have adopt modern technologies.
La frase del “nostro” riguardava il Covid 19 che influenza tutta l’orologeria, ma diventa una chance per i marchi maggiori che potranno acquisire quote di mercato, sottintendendo che molti chiuderanno.
Le cifre dell’export svizzero sembrano meno tragiche di quanto si pensava, però i risultati degli ultimi due trimestri vedono i grandi gruppi con segno rosso. A fronte di ciò gli uffici marketing moltiplicano gli sforzi per presentare novità che di nuovo magari hanno solo il colore del quadrante o un diverso cinturino, poca cosa invero, ma basta perché la stampa se ne impossessi e il potenziale acquirente venga sollecitato in merito.
Tornando alle varie interviste rilasciate on line o su carta, anche se con parole meno dirette, sono in molti a pensarla come il “nostro”, alcuni si spingono anche più in là prevedendo che l’e-commerce finirà per fagocitare le orologerie-gioiellerie. Su questo punto non siamo d’accordo, certo per acquisti di poche centinaia di Euro l’e-commerce è una benedizione e altrettanto lo è se lo si considera come cassa di risonanza. E qui un plauso a quei negozi che si sono attrezzati con siti adeguati e mantengono stretti contatti sia con i clienti sia con l’assai più vasto pubblico della rete. Però impegnare diverse migliaia di Euro per acquistare qualcosa che si è visto solo virtualmente e che non lo si è provato al polso, ci sembra azzardato.