La Referenza, che accompagna ogni orologio con cifre e lettere, può essere paragonata al nostro Codice Fiscale, infatti è indispensabile per identificare l’oggetto (o la persona). Stabilito questo, nel caso degli orologi ci sono anche nomi speciali qui: Zenith, Patek Philippe, Vacheron Constantin, Eberhard&Co, Nomos.
References with number and letters allow to identify a watch, but there are also special names; here a first article with some examples about Zenith, Patek Philippe, Vacheron Constantin, Eberhard&Co., Nomos and may be we will come back again on this subject.
Alcuni prendono avvio da caratteristiche specifiche. Per esempio il cronografo di Zenith fu chiamato El Primero da uno dei dirigenti (innamorato della Spagna) al quale non parve vero identificare con un termine spagnolo la primogenitura di un movimento cronografico a carica automatica, nato nel 1969, che si differenziava da altri coetanei per la cronografia integrata; tuttora El Primero viene proposto in moltissime versioni.
In altri casi, vedi Patek Philippe, il riferimento scelto è stato un anniversario, il Calibro 89 (il 150° anniversario della Marca fu festeggiato nel 1989) che a lungo ha fatto di questo Patek Philippe da tavolo l’orologio più complicato del mondo. Poi la pole position fu persa perché nel 2005 arrivo il Tour de l’Ile (la prima sede ginevrina di Vacheron Constantin che presentò un modello da polso con 16 funzioni e in quell’anno, la data iniziale della Marca, 1755, diede origine anche un balletto delle cifre per il numero degli orologi da produrre nelle diverse collezioni). La posizione fu riconquistata nel 2014 per il 175° anniversario con la Ref.5175 (20 funzioni) che pubblichiamo sopra, e nuovamente persa in un match di ping-pong perché nel 2015 arrivò il 57260 di Vacheron Constantin (il nome era composto dal numero delle funzioni e da quello dell’anniversario).
La cultura di Claude D.Proellochs, in quegli anni CEO di Vacheron Constantin – e da sempre innamorato dell’Italia, della sua storia e della moglie italiana – gli fece scegliere nel 2003 il nome Egérie, la musa a fianco di Numa Pompilio Re di Roma, per un modello femminile con cassa molto allungata, ripresa da un disegno del 1912. Oggi Egérie è stato riproposto cambiando totalmente la sua estetica, con cassa leggermente ovale ø 35 mm, movimento automatico di Manifattura e ø 37 mm con la complicazione delle fasi di luna.
Troviamo riferimenti geografici da Eberhard&Co; per esempio Traversetolo, piccolo centro emiliano, dove aveva il suo negozio un orologiaio esperto e appassionato, ucciso durante una rapina. Ci sembra inutile parlare della collezione Tazio Nuvolari tanto è famoso il riferimento al “Nivola” mantovano che possedeva un orologio Eberhard & Co. ma forse non tutti sanno che l’abbinamento del segnatempo alla Coppa Vanderbilt si riferisce al prestigioso trofeo che il pilota mantovano conquistò negli Stati Uniti, mentre Ginevra, orologio femminile, a prescindere dalla città svizzera, è il nome della nipotina di Palmiro Monti; l’8 giorni di carica e il Crono4 da lui ideati, sono chiaramente identificabili per la loro caratteristiche tecniche.
Forse meno noti il Crono4 definito Temerario perché i quattro contatori, nel 2005, furono posti in verticale mentre il design della cassa, adatta a polsi importanti, si sviluppava in verticale e anse comprese, arrivava a 55 mm, oppure, nel 2018, il Black Sheep Scafograf, la “pecora nera” che, ovviamente, spicca in un coro di pecore bianche.
Stessa cosa per il Bellissimo che ci vide un po’ coinvolti; Palmiro Monti ci invitò a Lugano e dopo aver parlato di molti progetti e orologi, da un cassetto prese un Crono4 e ci chiese cosa pensassimo del nome Bellissimo, dovuto alla lunetta assottigliata che ampliava il quadrante e alla possibilità di vedere il movimento. Sulle prime rimanemmo un po’ perplessi, ma poi convenimmo che era davvero molto bello. Per concludere ricordiamo anche l’Hyperbole, dall’espressione retorica che ben si adatta a questo modello, mentre un cronografo in argento di una ventina di anni fa, venne chiamato Replica perché era la riedizione di un orologio prodotto per gli ufficiali della nostra Marina, ma si verificò quello che oggi si definisce misunderstanding, “replica” infatti è un termine usato per orologi che imitano, falsificandoli, gli originali e non venne più usato.
Tra le scelte più recenti quelle di Nomos che si è ispirato addirittura a Beethoven, di cui, nel 2020, ricorre il 250° della nascita, e così, nella collezione Tetra Sinfonia (nome poco adatto alla lingua italiana), troviamo orologi che si chiamano Scintilla divina, Inno alla gioia, Amata immortale e Fidelio, secondo noi però solo due comunicano Immediatamente il riferimento al grande musicista.
L’argomento ci potrebbe portare lontano con molti altri esempi e non è detto che non lo faremo in seguito.