Capita che (in un afoso pomeriggio di agosto, aspettando la pioggia preannunciata che non arriva) uno vada a curiosare fra i libri della biblioteca orologiera e si domandi cosa sia un opuscolo sottile e senza indicazioni sulla costa.
Looking at my watch Library I wondered about a small book “Joe Colombo – Gabriele d’Annunzio”. Today many are watches signed by designers, but during Sixties they were few and, mainly, clocks. So it was a real surprise to see Vittoriale 1921 collection, reading also some poems.
Li conosco a menadito i libri sugli orologi trasferiti da Milano; gli altri, acquistati da nonni, genitori e marito, stanno ancora aspettando il falegname, che rimetta in sesto gli scaffali…
Così, infilando la mano tra un vocabolario, la foto del marito collega e l’avvincente romanzo sulla Longitudine di Dava Sobel, ho avuto una piacevole sorpresa leggendo il titolo dell’opuscolo: “Gabriele D’Annunzio – Joe Colombo”.
Joe (Cesare) Colombo, milanese, architetto e designer di mobili cosiddetti “futuribili”, nato nel 1930 e scomparso a soli 41 anni per un attacco cardiaco, ebbe una vita breve ma intensa. Aveva ideato mobili compositi, da un carrello a una mini-cucina o a un letto a scomparsa, sino ad alcune lampade, ma sfogliando la pubblicazione ho visto che si era dedicato anche agli orologi da polso, e che amava Gabriele d’Annunzio tanto da chiamare la collezione “Vittoriale 1921”.
Oggi che un designer si dedichi agli orologi da polso è prassi normale, ma negli anni 60/70 era abbastanza insolito, anche se alcuni segnatempo da tavolo furono premiati al Compasso d’oro, il Premio mondiale di design fondato nel 1954. Eppure la produzione dei segnatempo, riprodotti nella pubblicazione, mostra una scelta di forme ancora oggi moderne (con movimenti meccanici per solo tempo o cronografi e il mitico Valjoux 7750 in pole position). A fianco degli orologi e delle penne disegnati da Joe anche versi autografi dei Poeta, una sua foto e la pianta del Vittoriale degli Italiani, eretto nel 1921 e terminato nel 1938, che aveva dato origine all’omonima collezione di segnatempo.
Una vera chicca quindi nella storia degli orologi da polso “dedicati” e che, in attesa l’anno prossimo del centenario del Vittoriale, per gli appassionati assume anche un valore particolare.
Bellissimo post. Un caro saluto.