Il 14 aprile, dopo l’annuncio bomba della decisione da parte di 5 fra i maggiori espositori di Baselworld di emigrare a Ginevra con un nuovo Salone, il direttivo della MCH ha emesso un lungo comunicato.
Yesterday, after 5 major firms left Baselworld for a new Watch Salon at Geneva, a long press release has been written by Basel Fair.
In sintesi, dopo le espressioni di rincrescimento di rito, ricorda che la decisione di spostare l’edizione 2020 al gennaio 2021 era stata discussa con tutti i grandi espositori e ipotizza che l’idea di spostarsi a Ginevra dovesse essere stata presa già da tempo; infine mette l’accento sullo sforzo della Fiera con l’investimento della piattaforma online (questa darà certamente frutti in futuro ma oggi, con la pandemia in atto, industrie e distribuzione sono in affanno). In questa botta e risposta (il rappresentante Rolex nel Comitato degli Espositori aveva già espresso, con una lettera diplomatica, il dissenso sulle condizioni economiche offerte agli espositori: un 15% di quanto pagato per l’edizione 2020 da destinare alla Fiera e la restante percentuale per l’edizione 2021) resta ancora un interrogativo: che farà il Gruppo LVMH? Una risposta immediata invece è la tragedia che colpirà la città sul Reno e le sue attività economiche legate alla Fiera. D’altra parte quando si tira troppo la corda questa si spezza, ci riferiamo alle tariffe che espositori e visitatori dovevano pagare per i servizi e comprendiamo in questa definizione anche quelli offerti da alberghi e ristoranti; l’emorragia degli espositori, iniziata ormai da alcuni anni, avrebbe dovuto mettere in guardia tutti.
finita l’epoca delle camere a 300fs negli alberghi a due stelle a 20km dalla fiera , era ora!
L’incredibile è come i responsabili della fiera abbiamo continuato, negli ultimi anni ,a viaggiare a tutta velocità verso il muro senza mai cambiare nulla , un insieme di stupidità e arroganza.