Sempre più vicina alla più bella orologeria, la produzione di Chanel, svelata come anteprima della presenza a Baselworld. Pole position per il J12 e per molti motivi, non è solo l’icona della Maison che proprio l’anno scorso, seguendo l’idea di Arnaud Chastaing, l’ha sottoposto a un lifting particolarmente riuscito, ma nel 2020 compie vent’anni.
Always nearer to fine watchmaking Chanel, whose previews show some novelties about J12, a watch born just 20 years ago and now with single case in white and black or transparent.
Nel 2013 abbiamo scritto su soloPolso, in rete da poco, che il J12 viveva una continua evoluzione (proprio allora era arrivato il movimento con scappamento a tourbillon). In seguito puntualmente abbiamo notato una grande vivacità in questa azienda che già diversi anni prima aveva acquistato uno stabilimento di produzione lasciandogli l’originale ragione sociale, ma adeguandolo poi a nuove lavorazioni e a nuove esigenze.
Il J12 dunque la farà da padrone nel 2020; già da qualche giorno sono state messe a disposizione dei media dati e immagini e noi abbiamo scelto di proporre per prima l’immagine di una collezione esclusiva.
Sono 12 gli esemplari dei J12 X-Ray in ceramica bianca con la cassa in vetro zaffiro attraverso il quale ammirare il movimento a carica manuale, il Calibro 3.1 progettato e realizzato in house, con la platina, il ponte della minuteria e il ponte del ruotismo in vetro zaffiro (e qui ricordiamo i movimenti realizzati da Christophe Claret per Corum alla fine del secolo scorso o da Vincent Calabrese con il Golden Bridge, acquistato da Corum e poi realizzato in più versioni). Molti componenti del nuovo movimento hanno spessori che non superano il millimetro; anche il quadrante è in vetro zaffiro con indici in diamanti taglio baguette, lancette e corona sono in oro bianco. Quello che stupisce molto di più è però il bracciale, per la prima volta realizzato con maglie trasparenti.
Forse meno esclusivo, ma altrettanto intrigante esteticamente e – per chi conosce la tecnica della lavorazione della ceramica – quasi incredibile per la perfezione della realizzazione, la versione Paradoxe che presenta due casse (ø 38 mm) in ceramica tagliate e poi unite su un supporto metallico sul quale inserire il fondello a vista, così da formare un unico segnatempo. All’interno il noto Calibro 12.1 di Manifattura, certificato cronometro dal COSC, 28 rubini, A/h 28.800, massa oscillante in tungsteno con una carica di circa 70 ore. Il quadrante viene laccato prima in nero e poi in bianco, analogo procedimento di stampa a tampone anche per la lunetta. Venti esemplari sono impreziositi con 26 diamanti sulla lunetta; questi J12 Paradoxe Diamanti hanno la cassa in ceramica nera e oro bianco, e sono in oro bianco lunetta e quadrante.