Anche negli Stati Uniti le Maison orologiere hanno vissuto anni difficili, passando più volte di mano; Timex è una di queste. Per il 165° anniversario voleva un orologio speciale che non prendesse a modello solo il passato e Giorgio Galli era la persona adatta per realizzare questo desiderio.
Also in U.S. watches factories changed names and owners; Timex arrived in 1994 but Watchbury Clock was born in XIX Century; now, for Timex 165° anniversary, Giorgio Galli Timex Director Design thought about a self-winding watch; young people will say: I must have it.
Dal 2007 la sua azienda appartiene a Timex che l’ha trasformata in Giorgio Galli Design Lab centro di design del Timex Group e ovviamente Giorgio ne è Design Director.
A prescindere da un po’ di sciovinismo (da Timex sono numerosi gli italiani che hanno concorso al suo rilancio, a partire da Paolo Marai che ne è stato per alcuni anni Business Unit President) vale la pena di ricordare come Galli sia stato negli Stati Uniti co-fondatore di un’impresa specializzata di computer-grafica, rientrato in Italia nei primi anni ’90 è Art Director di Swatch Lab a Milano, in seguito con altri partners apre una società di design, un canale televisivo e una delle prime web agency, così da affiancare al design anche le strategie migliori per il nuovo prodotto. Tra le maison orologiere che chiedono la sua collaborazione il Gruppo Movado, Seiko, Citizen, Sector e infine Timex, che per l’orologio del 165° gli ha dato carta bianca, accettando di venderlo solo on line (dal 14.11.19) a un prezzo competitivo ($ 450).
Il nuovo Automatico S1 è un qualcosa di nuovo per il Gruppo pur mantenendo alcuni richiami alla tradizionale estetica orologiera. A prima vista ci ha ricordato i classici Longines, poi guardandolo meglio ci è venuto in mente Gerald Genta. Giorgio Galli dice che è un’interpretazione d’avanguardia che rende omaggio alla storia di Timex, ma guarda anche al futuro. Sotto il profilo tecnico-estetico sono molti i dettagli interessanti, a partire dalla cassa ø 41 mm, in acciaio inossidabile 316L iniettato, aperta sulla carrure e con fondo a vista, quadrante curvo con indici applicati e minuteria forata, movimento automatico Miyota (Calibro 9039, 24 rubini, A/h 28800, rotore personalizzato, precisione -10+30 secondi al giorno). Speciale infine il cinturino, in gomma sintetica, intercambiabile con sistema quick release e rivetto di chiusura personalizzato e registrato.
Il modello inaugura una collezione che, in un futuro, forse abbastanza prossimo, vedrà altre versioni, compreso un orologio femminile.
Infine per gli appassionati della storia orologiera ricordiamo alcuni passaggi che portarono la Waterbury Watch, aperta nel 1854 e nota soprattutto per la produzione dei famosi orologi da un dollaro che avevano consentito a moltissimi americani di possedere un orologio, ad essere rilevata da Timex Co dopo il fallimento nel 1944; nel 2008 arrivò il Timex Group B.V., ma in anni lontani, secondo appassionati collezionisti americani, troviamo anche Benedict&Burnham specializzata in orologi di grandi dimensioni, i cosiddetti clocks, fondata a Waterbury nel 1878 e diventata due anni più tardi Waterbury Watch e nel 1898 New England Watch; un percorso tortuoso dunque, e con date discordanti, come d’altronde troviamo anche per molti marchi europei, quando gli orologi erano solo strumenti per misurare il tempo e ben pochi si curavano della storia delle fabbriche o dei marchi.