25 anni fa, durante il mio primo viaggio in Giappone fui presentata a Shinji Hattori, (discendente del fondatore di Seiko e presidente e CEO del Gruppo orologiero) come “la memoria storica dell’orologeria svizzera”, elogio non da poco visto la quantità di Marchi elvetici nati prima e dopo l’avvento degli orologi al quarzo. In seguito ho imparato molte cose anche sull’orologeria giapponese. Adesso con le informazioni globali mi accorgo che l’Europa è sempre più un giardino e anche se vi aggiungo il Giappone si parla di un parco e vi dico perché.
25years ago during my first journey to Japan I was introduced to mr Hattori as the “Swiss watches historical memory”, very nice sentence owing to thousands of Swiss watches Brands. Since then I learnt a lot about Japan and Seiko watches and the European garden became a continental Park. On last April after having wrote about a designer from Canada I saw today in my mails Shinola watches; we are really living in a planet, no more in a world garden or park.
Il 25 aprile ho scritto degli orologi Wilson, lanciati sul mercato italiano da Giorgio Innocenti. Non conoscevo affatto questo marchio e ho fatto alcune ricerche sia cartacee sia in rete. Ho trovato quello che mi interessava, e ho usato le informazioni per arricchire, e ancora più documentare, quanto ricevuto dall’Ufficio stampa dell’azienda italiana. Nel corso del testo ho citato gli Wilson ideati da Shinola, designer canadese, informazione presa da un numero della rivista Esquire del 2015. Ebbene, questa mattina nell’alto della mia e-mail è apparso l’annuncio di prodotti disegnati da Shinola e, accanto alle borse, molti orologi, compreso una spiegazione interessante sui modelli “dedicati” che sul fondello hanno un monogramma, una data o una frase più completa.
Nella news letter aziendale del 2 maggio Bill Guy, responsabile del comparto design, spiegava il valore di un orologio personalizzato, dopo aver ben valutato lo spazio libero sul fondello che già reca le tradizionali informazioni: nome del modello, marchio, w.r. etc. Aaron Decker, responsabile del comparto gioielli aggiungeva che per il carattere molti sbagliano identificando alcune Font come femminili, le Font sono unisex, ma danno sensazioni diverse; così per una personalità forte consigliava Century, Franklin o Roman mentre Shelley è più delicata; lo scopo è ottenere la massima emozione con il minimo impatto visivo. Le lettere scelte devono poter risaltare quindi non più di 12 su una o al massimo due righe, per arrivare all’optimum di 24 lettere. Inutile poi aggiungere che pur essendo sul retro dell’orologio queste personalizzazioni sono visibili a tutti quindi attenzione a quello che può essere definito “il bon ton”, a volte basta solo una data per ricordare a chi indossa l’orologio momenti speciali.