Anche a Milano Omega ha festeggiato ieri con la stampa e alcuni collezionisti, i Golden Moments, cioè i 50 anni dell’allunaggio.
Also in Milano Omega gave a party yesterday for press and collectioners, showing the two limited edition for Apollo 11 Anniversary and the gold one n°1 realized for U.S. President Richard Nixon.
Per l’occasione Malik Bey, brand manager Omega nello Swatch Group Italy, ha presentato da Carlo e Camilla (nessun riferimento alla famiglia reale inglese, ma solo il nuovo locale di Cracco vicino al Duomo) le due edizioni in tirature limitate in oro e acciaio per il 50°, una serie di Speedmaster Vintage e, soprattutto, il cronografo n°1, dell’edizione di 1014 esemplari dedicata all’Apollo 11 nel 1969, destinato al Presidente USA Richard Nixon (i modelli dal n°3 al n°29 furono consegnati ai componenti il team della missione durante una cena). Il segnatempo per una legge federale che vietava doni costosi tornò alla Casa madre; per amor di patria non facciamo paragoni con analoghe situazioni nostrane, ma parliamo dei due orologi e delle loro differenze.
La lunetta, oggi realizzata con un lungo procedimento in Ceragold, in passato era solo color bordeaux, poi c’è la diversità dell’oro, il primo era oro giallo, quello attuale è il Moonshine, lega di oro, argento e rame sottoposta a un particolare procedimento che ne mantiene nel tempo la tenue sfumatura rosata. Nel primo il fondello era pieno con l’incisione, nel secondo in vetro zaffiro per far ammirare il movimento e, sull’anello, molti sono i simboli legati alla missione spaziale.
Il movimento che negli anni ‘60 era un calibro manuale oggi è sempre un carica manuale ma è il Calibro Co-Axial Master Chronometer 3861
Infine saggiandone il peso quello attuale è molto più pesante non solo per il fondo in vetro zaffiro, ma anche perché la platina ed altri componenti sono stati realizzati in oro Moonshine e ciò ha concorso con gli altri dettagli del nuovo Calbro a creare la differenza. Ovviamente più accessibile, realizzata in 6.969 esemplari, la versione in acciaio, completata come abbiamo scritto il 19.5 da molti simboli e sicuramente più adeguata alle imprese spaziali.
La coreografia della serata è stata completata dalle riproduzioni degli astronauti in tuta spaziale a grandezza quasi naturale, mentre era solo un modellino, quasi nascosto sotto la collezione degli Speedmaster, la riproduzione del Lunar, il veicolo lunare.
Mio nonno, classe 1881, era molto affezionato a un Omega in acciaio, anche se nel tempo, divenuto direttore di un importante stabilimento famaceutico aveva potuto permettersi segnatempo più esclusivi, alternando le sue scelte fra due marchi: Omega e Longines, allora i preferiti dalla borghesia lombarda; il mercato non era ancora stato invaso dai Rolex, i Patek Phiippe erano oggetti di un altro pianeta così come i Vacheron Constantin o i Piaget. Ma nella foto, a conclusione di questo secondo omaggio allo Speedmaster più famoso, un Tasca del secolo scorso e la riproduzione di un astronauta si fanno buona compagnia.