Complice anche un prestante ufficiale, il Granduca Dimitri Pavlovitch, cugino dello Tsar Nicola II, l’arte e la cultura della lontana Russia si insinuano nella vita di Cocò che rimase colpita anche dalla forza d’animo delle nobildonne russe; molte di loro fuggite dalla Rivoluzione, a Parigi avevano incominciato a lavorare.
A new collection of high jewelry “Le Paris russe de Chanel” has been designed by Patrice Leguéreau; Cocò Chanel loved Russian culture, art (and, why not?) a beautiful Tsar officer with blue eyes, Dimitri Pavlovitch. soloPolso doesn’t write about jewels but among the 63 new pieces there is also a watch and a precious watch is printed on a foulard.
Cocò Chanel assorbì rapidamente queste influenze e oggi Patrice Leguéreau, che dirige il reparto creativo della gioielleria CC, ha ideato 63 pezzi esclusivi che si riallacciano al paese mai visitato da Mademoiselle. Può sembrare strano che un’artista come Cocò, che aveva ridotto all’essenziale l’abbigliamento femminile, si sia lasciata influenzare da sontuose forme barocche, ma questo solo se non si è compresa la sua complessa personalità che amava in ugual misura la semplicità e il fasto bizantino. Dopo aver fuggevolmente conosciuto a Biarritz nel 1911 il Granduca dagli occhi azzurri, un secondo incontro avviene nel 1920 e risulta decisivo nella creatività di Cocò per la quale nel 1921, Ernest Beaux, profumiere alla corte dello Tsar, crea la fragranza n°5; Cocò si circonda di artisti russi, a partire da Stravinski e Diaghilev sino ballerini Léonide Massine, Serge Lifar e Boris Kochno e spinge anche la Granduchessa Marie Palovna, sorella di Dimitri, ad aprire un atelier di ricami di cui si assicura per un certo periodo l’esclusiva. Troviamo ancora molti di questi ricordi nel suo appartamento-museo di rue Cambon 31 e l’aquila a due teste appare nell’attuale collezione di alta gioielleria anche se a volte si riduce a un semplice doppio segno. Va poi ricordato che nel 1967 la casa di mode CC organizzò un défilé sulla piazza Rossa a Mosca, Cocò non vi prese parte, ma le sue modelle le portarono come ricordo dei bouquet di spighe di grano, quelle spighe che, fuse in bronzo, completavano da anni uno splendido vaso all’ingresso del suo buen ritiro.
Non è nostra abitudine scrivere di gioielli, ma in questa collezione c’è anche un orologio prezioso del quale pubblichiamo il disegno, insieme a quello di un preziosissimo collier Aigle Cambon e a un foulard dedicato a un orologio in oro bianco, platino, onice, smalti, granati, tsavoriti, spinelli, diamanti e altro ancora; lieti che questa nuova collezione ci abbia offerto l’occasione per presentare un aspetto forse poco noto di una grande donna.
1. Adolf Loos, Ornement et Crime, Rivages Poche, 1908.
2. Edmonde Charles Roux, Le Temps CHANEL, Le Chêne, Paris, 1979.
3. Joseph Kessel, Nuit de princes, 1927.