Certo non è proprio dietro l’angolo e la Svizzera è più vicina, ma se per caso, prima del 10 aprile 2019 vi trovaste a Hong Kong sarebbe un vero peccato non visitare all’Hong Kong Science Museum l’esposizione dal titolo The Hong Kong Jockey Club Series: “Treasures of Time” .
Swiss is nearer, but if you are in Hong Kong before April 10th, don’t miss to visit Teasures of time by Jaquet-Droz in H.K.Science Museum, where you may see automates, pendules, pocket watches, vertue objects, ordered by chinese Emperors since XVIII century.
A questa rassegna inaugurata poco tempo fa, il Palace Museum di Pechino, ha concesso di esporre orologi da parete,da tavolo, da tasca e automi Jaquet-Droz custoditi nella Città Proibita. I due Musei ai quali si è aggiunto anche il London Science Museum, hanno voluto rendere omaggio alla grande tecnica di Jaquet-Droz che, tre secoli fa, aveva risolto semplicemente facendo ricorso alla sua creatività e a disegni fatti a mano, molti problemi realizzando, con strumenti e attrezzi dell’epoca, oggetti che ancora oggi suscitano la meraviglia degli esperti.
Fanno parte dell’esposizione esemplari unici appartenuti alle collezioni degli imperatori della dinastia Qin nel XVIII secolo; proprio l’imperatore Qianlong è stato il primo a tradurre il nome dell’orologiaio svizzero Jaquet Droz in mandarino (versione tuttora in uso). Jaquet Droz, infatti, con i suoi agenti a Canton, aveva avuto accesso ai palazzi imperiali e da allora le generazioni seguenti avevano ampliato la collezione di orologi da parete, da tasca, tabacchiere, automi (molti gli uccelli canterini in gabbia o come complemento degl orologi) e i cosiddetti objets de vertu per esempio specchi che nel manico incorporavano un orologio o flaconi di profumo; nel corso di dieci anni furono oltre 600 gli oggetti che dall’Europa raggiunsero la Cina.
Vale la pena di ricordare a questo punto che proprio per le difficoltà del lungo viaggio i facoltosi acquirenti erano spinti a ordinare due esemplari dello stesso modello, se si fosse dovuto ripararne uno, per tutti i mesi in cui sarebbe stato lontano negli ateliers della fabbrica, il proprietario avrebbe potuto ammirare il secondo esemplare. Ci sembra anche giusto riprendere qui lo slogan scelto dall’attuale Maison Jaquet-Droz a La Chaux-de-Fonds: Some watches tell time. Some tell a story