Quest’anno a Zurigo in concomitanza con Baselworld, il Gruppo Swatch, ha presentato alla distribuzione le novità di sei Marchi Top, lasciando libertà alle diverse filiali di scegliere, per gli altri, la data che preferivano.
Swatch Group invited retailers of its 6 Top Brands in Zurich on last March (press will be invited on next May). Swatch Italy shew on April 2nd novelties of Calvin Klein, Mido, Hamilton and Swatch (we will write soon about) while Longines new Hydroconquest was unveiled on Aprile 10th.
Per la stampa l’appuntamento zurighese è stato spostato a maggio, forse anche in altra sede, quando i dettaglianti avranno gà ordinato quanto esposto da Blancpain, Breguet, Glashuette Original, Harry Winston, Jacquet-Droz e Omega. Swatch Italy invece, ai primi di aprile a Milano, ha presentato i nuovi Calvin Klein, Swatch, Mido, Tissot e Hamilton (li pubblichremo presto). Qui invece ci dedichiamo a Longines rimasto tra i due gruppi, come in un limbo e che, nella spiegazione ufficiale, non era ancora pronto. Così ci è venuta in mente una frase di Nicholas G.Hayek nella prefazione a un volume presentato nel 2007 da Walter von Känel, presidente di Longines dal 1988, ma in forza alla Maison dal 1969. Il libro di Patrick Linder riuniva tutti i movimenti di Manifattura Longines e quelli di produttori, esterni al gruppo, che avevano equipaggiato gli orologi con la clessidra alata. I Longines, scriveva Hayek, sono commercializzati a un prezzo molto competitivo nonostante la loro qualità; i Calibri non offrono grandi complicazioni, ma sono dei movimenti di alta qualità che possono essere prodotti industrialmente in grandi serie.
Forse era in questa chiave di lettura la mancata presenza a Zurigo di questo storico Marchio, che il 10 aprile ha reso noto il nuovo HydroConquest. Interamente in ceramica nera ø 43 mm w.r. a m.300, con la corona a vite, la lunetta girevole unidirezionale, il cinturino in caucciù con sistema di regolazione particolare, questo orologio è equipaggiato con il movimento automatico L888.3 sviluppato in esclusiva per Longines e si affianca ai modelli con inserti in ceramica colorata sulla lunetta; sul suo quadrante nero profondo la sigla ZrO2 indica l’impiego del nuovo materiale.
La collezione deI Conquest, la linea più sportiva della Marca, ha una lunga storia (nata a metà degli anni ‘50 è poi stata equipaggiata con movimenti al quarzo VHP (very high precision) e dedicata a diverse discipline sportive; nel 1988 Mario Binda allora distributore Longines in Italia e Ernst Thomke, vicepresidente del Gruppo SMH (antenato del Gruppo Swatch) ne avevano donati due a Michele Alboreto e Gerhard Berger, allora piloti della Ferrari; nel 1991 il Futurity aveva montato il primo movimento al quarzo con calendario perpetuo realizzato in Svizzera dalla Longines, mentre i Day-Date, con movimento termocompensato, mostravano giorno e data; in anni recenti i cronografi hanno mostrato il centesimo di secondo, ma a fianco dei risultati ottenuti con la tecnologia più moderna, troviamo anche orologi meccanici; nel 1990 per esempio una versione “Ancienne Conquest“ aveva riproposto le linee degli anni ‘50 e il “Las Vegas” aveva il rotore che, fermato in piano, indicava con un trattino rosso i numeri fortunati per la roulette, il totocalcio e l’enalotto.