Prima del benvenuto all’Anno Nuovo con i rintocchi della mezzanotte fra una decina di ore, vorremmo fare un piccolo riepilogo del 2019, ovviamente in chiave di lettura orologiera.
Before wishes for the New Year, arriving within less than ten hours, here a short summary about 2019 new watches, according to our ideas.
In pole position, per due buoni motivi, mettiamo il Gran Chime di Patek Philippe: per la tecnica e le molte funzioni e perché la sua donazione all’asta di Only Watch permetterà che la ricerca medica possa, in futuro, sconfiggere malattie terribili. Poi l’Octo di Bvlgari (non solo con le versioni Finissimo, ma con tutta la collezione), gli ever-green Rolex che con piccole (o grandi) modifiche sono sempre sulla cresta dell’onda, il Blancpain Fifty Fathom per il quale è stato realizzato un filmato molto istruttivo, anche per chi di storia e di tecnica orologiera ne mastica molto. Continuando, sotto il profilo della tecnica, la ricerca sui materiali che ha dato origine a leghe sempre più resistenti e leggere (e qui quasi tutti i grandi Marchi sono da ricordare per il loro impegno nelle ricerca), ma anche interessanti sotto il profilo estetico (dal Magic Gold all’Oro Sedna) e la ricerca di una precisione sempre più alta, garantita da certificati ufficiali o anche interni delle Case.
Il Marchio Timex, per il suo anniversario, ha dato carta bianca a un designer italiano, Giorgio Galli, per il primo Timex automatico. Poi la nascita di un Marchio nuovo, il Grand Seiko, con antenati illustri, che ha portato alcuni modelli del colosso giapponese nella fascia più alta dell’offerta orologiera; i valzer delle poltrone che hanno visto rivoluzioni in molte aziende per le quali il nuovo anno dovrebbe (o potrebbe) portare a migliori risultati economici.
E ancora i risultati di alcune aste che hanno visto i “soliti noti” ai primi posti con orologi che hanno una storia di proprietà, come il Rolex di Paul Newman. Infine il proliferare di produzioni sconosciute al grande pubblico, ma aiutate dalla cassa di risonanza dei social, che offrono segnatempo in edizioni limitate a costi abbordabili, grazie alla creatività dei designer, un controaltare al dilagare dei fashion, aiutati dalla mania di esibire il logo di una marca, che spazia dall’abbigliamento agli accessori.
Insomma un 2019 che, a dispetto di difficoltà o recessioni dovute a capovolgimenti economici o politici (le proteste dei giovani di Hong Kong hanno pesato e peseranno ancora molto su importazioni ed esportazioni orologiere) mostra come gli orologi siano una nicchia ancora molto vivace.
molto bello! brava