L’arte moderna è un po’ come una fede religiosa con i suoi dogmi e quel che segue. Personalmente non la capisco e nemmeno mi piace, però ne riconosco la creatività che di anno in anno si fa sempre più sottile e raffinata.
Modern art is like a religion, even if I don’t understand we think is correct to write about its creativity
Prendete per esempio Candela, l’installazione ipnotica ideata da F.DePass-M.Montgomery-Y.Mcintyre e scelta da Panerai. Troppo facile pensare a come la tremula luce di una candela potrebbe illuminare gli abissi, quindi scartiamola subito. L’installazione, donata per sempre alla Triennale, è una visione emblematica che si riallaccia al tempo, il suo nome indica l’unità di misura dell’intensità luminosa. Sessanta elementi, riuniti in un’armatura rotonda come un quadrante, che vengono colpiti da un fascio di luce illuminandosi e poi affievolendosi. In bacheche distanti nel buio degli abissi anche due Panerai Lunor 1950 Submersible dell’altr’anno, il Carbotech 3gg automatico a base di fibra di carbonio e l’Amagnetic in titanio, le novità 2018 legate a questo tema non sono ancora disponibili per una mostra.
Avveniristico il tunnel di Seiko dove si narra la storia di un movimento che, nato alla fine degli anni ’90 festeggia oggi i vent’anni. Il sistema Spring Drive rende questo movimento simile, nel risultato visivo, ai movimenti meccanici, il salto delle lancette dei minuti è dolce e non più a scatto, dando vita non solo a una serie di orologi Grand Seiko, ma anche a una specie di investitura, i Grand Seiko non sono più solo una collezione fra le tante, sono diventati un marchio a sé.
Spostiamoci nel giardino sul retro della Triennale. La Creative Art Academy, su idea di uno dei più creativi marchi del Gruppo Richemont, Van Cleef&Arpels, mette in mostra in un’Arca di Noè, una serie di piatti in ceramica (per ora opere uniche) ispirate agli animali salvati dal Diluvio con interpretazioni divertenti o che fanno pensare. Dal gioco delle ombre cinesi perché nell’arca il buio poteva favorire la proiezione delle mani legata ai diversi animali, ma anche la nascita di nuovi soggetti con piumaggi o pellicce diverse da quelle abituali.
Uscendo (o entrando) nel tempio milanese dell’arte moderna uno yacht lungo 21 metri, quello di Azimuth. Non è la prima volta che una barca approda nel centro di Milano, lo fece uno scafo offshore sponsorizzato da Paul Picot una quarantina di anni fa, arrivando in piazza del Duomo, e come non ricordare la vecchia Fiera di Milano con le barche in esposizione? Ma che ci fa una barca da sogno vicino al nostro core business, gli orologi? Per una ragione semplice, è tuttora un cantiere italiano (e di questi tempi non è poco) e come vicepresidente ha una donna e noi siamo sempre disponibili a scrivere delle (poche per ora) “quote rosa”. Nell’installazione vicina si possono vedere anche gli interni del modello 57 e sognare una lunga vacanza, tipo Dolce Vita, ma anche rendersi conto dell’importanza del design in ogni campo e della nostra eccellenza.
Infine, nel centro cittadino un’idea nello stile di Swatch, niente ricordi o celebrazioni ma uno Swatch in perfetto stile Punk ideato per Swatch Art da Studio Job che riunisce designer d’Olanda e Belgio e che dagli anni ’90 collabora con Swatch. La tiratura è di 2018 esemplari. Il negozio di Montenapoleone è stato trasformato in una sinfonia trasgrssiva di bianco e nero. Di un altro evento del Gruppo Swatch legato al Design, quello di Rado e dell’Istituto Marangoni, scriveremo più avanti. A presto dunque.