Il 2018 secondo il calendario zodiacale cinese, è l’anno dedicato al cane e Vacheron Constantin, come sempre, è fra i primissimi a rendere noto l’orologio dedicato a quel lontano mercato.
Next year in China will be Dog’s year and VC as always is among the first to show the new watch. For the first time i don’t agree with it, not for watchmaking, but for the chosen dog.
Ho sempre ammirato le lavorazioni artistiche della Marca ginevrina, ma questa volta ho qualche dubbio, non sul Mestiere d’Arte ma sulla rappresentazione del soggetto.
Tra il fogliame sulla superficie d’oro del quadrante, poi smaltato con la tecnica del Grand feu, la figura in oro rosa o platino mi sembra rappresenti un cane a pelo lungo, probabilmente da caccia. Forse un setter? O è una figura mitologica ripresa da antich idisegni orientali?
Nulla da eccepire invece per il movimento Calibro 2460 G4 a carica automatica, 28.800 A/h, 27 rubini, che, come in precedenti modelli, indica ore, minuti, giorno e data da 4 finestrelle; la cassa, ø 40 mm è in oro rosa o platino. La serie è limitata a 12 esemplari per ogni versione. La confezione comprende un pennino per la regolazione e una lente per ammirare l’opera in dettaglio.
Personalmente amo i cani da sempre, a livello di bambinaia il primo body-guard è stato un cane lupo della Polizia, andato in pensione nel giardino di mio nonno, si chiamava Tom e nessun estraneo poteva avvicinarsi alla culla. Più o meno la cosa si è ripetuta con il mio secondo figlio, allora avevamo Doc, un meraviglioso pastore tedesco che lasciava entrare in casa solo mia mamma e la portinaia; mia mamma invece aveva un setter inglese. Passano gli anni e da mia figlia sono arrivati 4 bassotti (per fortuna senza il danese del film). E nella mia biblioteca moltissimi sono i libri dedicati ai cani. Mi aspettavo quindi una figura più vicina all’immaginario collettivo.