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“Orologi: breve storia del tempo”

Oggi a Milano da Pisa in via Verri, Augusto Veroni ha presentato il suo libro, o meglio il suo progetto di cui questo volume, piccolo nelle dimensioni, ma grande nel programma, rappresenta il primo passo per arrivare a una storia dell’orologeria che esamini assai più di quanto conosciamo, coinvolgendo uomini di cultura, ricercatori, istituti universitari e… borse di studio.

 

Ad Augusto mi lega un’amicizia trentennale (dal 1987siamo stati per moltissimi anni direttori responsabili delle due prime riviste dedicate esclusivamente agli orologi: Orologi Misure del tempo ideata da Veroni e orologi da POLSO editore Eugenio Zigliotto), insieme a lui anche Paolo Marai di Timex Group Swiss Luxury Division che ha sponsorizzato l’idea e ha scritto: “Raccontare la storia degli orologi è affascinante così come farne parte”.

Paolo Marai e Augusto Veroni da Pisa

In effetti cosa sappiamo della misurazione del tempo? Sapevamo di invenzioni cinesi, di intuizioni europee e infine è arrivata la macchina di Anticitera o meglio la sua decifrazione che ci ha fatto comprendere come già nel I secolo a.C. gli uomini disponessero di quelli che potremmo chiamare gli antenati dei nostri calcolatori, con i quali erano arrivati a spiegare le evoluzioni dei pianeti e il tempo scandito in natura dal buio e dalla luce. Veroni scrive: “sono un uomo di solidi dubbi” (a me viene in mente Socrate che diceva più so e più mi accorgo di non sapere) e porta il lettore attraverso i secoli, anzi i millenni concludendo con la frase sulla quarta di copertina: Orologi, dall’antichità al futuro, la capacità di misurare il tempo ha cambiato la nostra vita. Il libro ha 18 capitoli da leggere tutto d’un fiato, è avvincente visto che apre nuovi orizzonti spesso inesplorati, ma fa riferimenti anche all’attualità. Editore TAM Milano, Orologi breve storia del tempo, 128 pagine, € 9.50. (E.I.)

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