Nella sezione degli orologi da uomo pubblichiamo anche i cronografi e i tourbillon; in risalto la funzione delle fasi di luna, ma soprattutto c’è una new (si fa per dire) entry, quella di Seiko che ha rieccitato il primo Grand Seiko,
Also among Men Watches moon is important; here we are publishing also preselected Chronograph and Tourbillon with historical and very new Brands.
Il colosso giapponese quest’anno è anche in altre due categorie; apertura del mondo tradizionale europeo a quello asiatico? o differenze nella composizione dei giurati? Siamo anche lieti che Bvlgari possa nuovamente concorrere, l’anno scorso (per noi inspiegabilmente) non era riuscito a totalizzare nessun riconoscimento finale (e non ci sembrava che tutti gli altri scelti fossero migliori). Considerazioni personali a parte ecco i modelli maschili.
UOMO
ALS: Il nuovo Lange1 Moonphase (il primo era del 2002) è in oro bianco, rosa o platino, ø 38,5 carica manuale, migliora le prestazioni della versione precedente. Nel nuovo movimento, che indica anche il giorno e la notte, va corretta la luna solo dopo 122,6 anni. Il disco della luna e quello del cielo sono in oro con effetti cromatici diversi; durante il giorno il cielo è brillante ma senza stelle, di notte le stelle tagliate al laser si stagliano sul fondo blu. Il movimento è il calibro L121.3 leggermente più ampio del precedente,Calibro L121.1. Bvlgari: Octo Finissimo automatico cassa 41×46 mm in titanio. È l’automatico più sottile attualmente disponibile sul mercato, ha uno spessore totale di solo 5,15 mm, il movimento è il Calibro Bv138, ø 40 mm spessore 2,23 mm; 21.800 A/h che consente un movimento soft delle lancette. Grand Seiko: Sfatando l’opinione generalizzata che gli orologi giapponesi siano tutti al quarzo, Seiko ha rieditato, in 53 esemplari, il primo Grand Seiko a carica manuale del 1960. La cassa attuale, ø 48 mm è in oro mentre la prima era dorata. Il movimento è il Calibro manuale 9S64 con una precisione da -3 a +5 secondi al giorno. Ogni modello è accompagnato da certificati di origine per il design del 1960. Greubel Forsay: Signature in platino ø 41,3 mm è realizzato in 11 esemplari con la numerazione incisa sul retro; nel 2016 era stato presentato in oro bianco. Il movimento di Manifattura carica manuale, è visibile dal fondello. Particolare attenzione è stata posta all’indicazione delle ore decentrate e all’aspetto cromatico: il sottile ponte del bariletto è in acciaio black e ancora una volta testimonia la passione della Marca in grado di unire il tradizionale e l’attualità. Hermès: I suoi orologi, anche i più tecnici, hanno spesso un risvolto ludico che si traduce poi nel nome. Questo automatico è l’Ora impaziente, quel tempo che sembra non passare mai quando c’è un appuntamento importante. Il movimento è il Calibro automatico H1912.40,5. La cassa è in oro rosa. Voutilainen: La maestria di questo orologiaio appare anche nel 28ISO in oro bianco ø 39 mm con movimento manuale, 18000 A/h. A ogni ora le lancette si sovrappongono, a ogni mezz’ora appaiono in lati opposti; il cerchio dei minuti ruota con la stessa velocità di quello delle ore, l’angolo tra la lancetta delle ore e quella dei minuti resta sempre lo stesso e non cambia in rapporto all’indicazione del tempo. Qui interviene una visione filosofica che riporta al Premio Nobel Daniel Kahneman con ISO che rompe le regole del comportamento visivo. Il movimento di Manifattura presenta una grande ruota del bilanciere, la spirale all’esterno ha la curva di Phillips e all’interno quella di Grossmann; altri dettagli tecnici ne fanno un esemplare molto interessante e di grande precisione. Estremamente accurato il finissage manuale di ogni componente. Infine il quadrante è in smalto Grand Feu
CRONOGRAFI
Sempre sulla cresta dell’onda questa complicazione vede un interesse accentuato per le versioni automatiche, ma presenta anche soluzioni con estetica particolare affiancando a marchi storici anche nuove aziende che si avvalgono dell’esperienza di atelier specializzati.
Fabergé: Visionnaire Chronograph ha il movimento automatico calibro 636.1 sviluppato con Agenthor che, dopo circa dieci anni di studi, lo presenta oggi con 5 brevetti; due di questi sono stati realizzati apposta per questo cronografo in ceramica ø 43 mm con pulsanti alle 10 e alle 2 riallacciandosi alla magìa delle famose uova Fabergé. Indicazioni centrali concentriche, la parte più esterna per il tempo con indicazioni luminose che appaiono sopra al quadrante; la cronografia, al centro, ha tre lancette coassiali. Il rotore nella parte più esterna è visibile e quando è sotto carica le indicazioni luminose si accentuano, creando un piacevole dinamismo, ma oltre a ciò è la precisione dell’indicazione cronografica a trarne beneficio con uno speciale sistema di camme fissate alle ruote della cronografia nel centro del movimento, inoltre il sistema AgentClutch, innesto verticale, brevettato e altri dettagli sulla spirale garantiscono una rimessa a zero morbida e senza scosse. L’esemplare ha ottenuto il Punzone di Ginevra. Longines: L’Avigation Big Eye nella collezione Heritage, fa rivivere un orologio degli anni Trenta ideato per gli aviatori; cassa in acciaio ø 41 mm con grandi pulsanti facilmente azionabili anche con i guanti; movimento automatico calibro L688 con ruota a colonne, prodotto esclusivamente per la Casa di St.Imier: sul quadrante nero semilucido il contatore del 30 minuti è più largo degli altri e giustifica il nome Big Eye, vetro zaffiro bombato, cinturino in cuoio. Montblanc: Edizione limitata a 100 esemplari di un cronografo con la cassa ø 44 mm in bronzo spazzolato, fondello in titanio e lunetta levigata; sul quadrante la scala tachimetrica. Il cinturino in alligatore color cognac è realizzato dalla pelletteria fiorentina di Montblanc. Il movimento è il Calibro MB M16.29 ispirato dal Calibro 17.29 dei Tasca degli anni Trenta; questo ha la ruota a colonne, ponte della cronografia a V, ampio bilanciere,18.000 A/h, carica di 50 ore e un più accurato finissaggio; alcuni componenti per la prima volta hanno il colore dell’oro rosso per adeguarsi alla bronzo della cassa e uno ricorda il simbolo di Minerva, la Manifattura svizzera acquistata dal Gruppo Richemont. Parmigiani Abbiamo presentato il Tonda Chronor Anniversaire il 30 gennaio 2016, specificandone le cantieristiche, qui non possiamo che ripeterci, è un bellissimo orologio con una meccanica molto interessante. Singer Reimagined SA: A fianco dei nomi storici se ne inseriscono altri noti in settori distanti dall’orologeria, come il cronografo automatico Singer Track 1, in titanio, ø 43 mm, realizzato in 50 esemplari. Tutti conoscono la Singer delle macchine per cucire, sicuramente un numero minore la Singer Vehicle Design, che dal 2009 ha fatto rinascere storiche automobili con un design moderno; forse ancora più ristretto il numero di chi conosce la Singer Reimagined SA, decisa tra il fondatore californiano di SVD e il designer Marco Borraccino che vive a Ginevra; mancava solo un esperto di orologi che indicasse un movimento adeguato, ma l’incontro con Jean-Marc Wiederrecht che con AgenGraphe si dedica da anni a realizzare movimenti Innovativi, ha eliminato il problema. Il Singer Track1 Chronograph è diverso da tutti gli altri e non solo per l’estetica (ore e minuti appaiono con un indicatore sopra alle 6 con due dischi ruotanti). Il movimento con ruota a colonne è stato ridisegnato e sviluppato con Agenhor; diverse le innovazioni compreso un innesto speciale che rende le operazioni cronografiche più morbide. Cassa in titanio con una sottile lunetta, pulsanti ai lati opposti della cassa per facilitare le operazioni (start-stop a destra e rese sulla sinistra) corona ergonomicamente posta a ore 4. TAG Heuer: Autavia, iconico cronografo ideato da Jack Heuer nel 1962 con cassa ø 38 mm, è tornato a vivere quest’anno con una cassa ø 42 mm, lunetta girevole in alluminio nero, grandi contatori bianchi sul quadrante nero, trattamento Super-LumiNova®, indici applicati in acciaio, fanno di questo cronografo un modello adatto a tutti i piloti, non per nulla il nome nasce dalla contrazione di Automobile e Aviation. Il movimento è il moderno Calibro Heuer 02 a carica automatica con ruota a innesto verticale, A/h 28.800, 80 ore di carica, data al 6, w.r.100 m. fondo a vista.
TOURBILLON ESCAPEMENT
Lo scappamento a tourbillon e scappamenti particolari completano le prime tre categorie degli orologi da uomo. e se il primo è ormai diventato di uso comune negli orologi della fascia alta, per il secondo i numeri sono ovviamente assai più contenuti.
Audemars Piguet: il Royal Oak Offshore Tourbillon Cronograph cassa in titanio ø 44 mm, movimento a carica manuale, 21.600 A/h, cinturino caucciù, fa parte di una nuova generazione di modelli con quadrante aperto che fa ammirare dall’ampia finestra il ponte del bariletto alle12 e il tourbillon alle 6. Bvlgari: Octo Finissimo Tourbillon Squelette 42,57×46 mm, cassa in platino, corona analoga con inserti in ceramica, movimento a carica manuale, A/h 21.600; componenti 253 e 13 rubini. La prima versione è del 2014 e da allora è il più sottile tourbillon disponibile sul mercato, quella attuale presenta il movimento scheletrato. D.Candaux: Testimone della vitalità orologiera elvetica David Candaux, figlio e nipote di Maestri orologiai della Vallée de Joux, è un indipendente che, dopo vent’anni di lavoro e molti riconoscimenti, presenta 1740 The First 8 in acciaio ø 43 mm, movimento manuale, indicatore riserva di carica. Sono 8 gli esemplari numerati nella collezione 1740, anno in cui per la prima volta fu registrata l’attività di un orologiaio nella Valle. Il modello ha tre brevetti e 8 registrazioni per il design. La cassa è più spessa alle 12 e meno alle 6, questa asimmetria si traduce in una migliore visibilità delle funzioni sul quadrante in smalto. Lo scappamento a forza costante, fra il bariletto e il tourbillon volante, combina soluzioni differenti per l’impiego dell’energia e la precisione cronometrica; disegnata da Candaux anche l’inedita scelta che modifica le tradizionali posizioni equidistanti dei componenti. Ore e minuti si leggono nel quadrantino sulla destra per il quale è stato impiegato oro bianco e smalto Grand Feu; al centro del quadrante la grande lancetta dei secondi in oro, realizzata artigianalmente, è unita al sistema centrale. Un indicatore di riserva di carica brevettato funziona con due bariletti in serie, quando il primo rallenta entra in funzione il secondo; l’intero sistema è controllato da un differenziale e un altro brevetto fa sì che le indicazioni vengano trasmesse verticalmente alla lancetta della riserva di carica con assoluta precisione. Altrettanto inedita la posizione del “bi-plan flying tourbillon” sulla sinistra: la gabbia in titanio e il bilanciere ruotano su due piani inclinati di 3° rispetto alla cassa, da qui l’indicazione “bi-plan”, la rotazione della gabbia è quella tradizionale in un minuto con la stessa amplitudo in ogni posizione, la ruota del bilanciere è a inerzia variabile. L’intera superficie del movimento non è piatta, ma inclinata (ogni ponte inclinato di 3° provoca un effetto a cascata dell’operatività). Infine nuova anche la decorazione che Candaux ha chiamato a “Côtes du Solliat”. Haldimann: Central Balance Pure H12. Beat Haldimann, che in questi anni abbiamo sempre ammirato nel Palace di Baselworld, ha antenati orologiai sin dal XVII sec. Dal suo primo orologio, H104, sono trascorsi 18 anni e in questo tempo ogni lavorazione (lancette coprese) è stata eseguita come si faceva un tempo senza l’aiuto di macchine CNC. Quest’anno gli orologi H11 (presentato per la prima volta nel 2013 senza lancetta dei secondi) e H12 (con i secondi decentrati) sono in acciaio, un metallo usato da Haldimann per la prima volta; la cassa più essere scelta in ø 39 o 42 mm. I movimenti di Manifattura sono a carica manuale, 21.600 A/h. Particolare la cura per i quadranti che scintillano con effetto grené su base d’argento, gli indici riprendono quelli del XVII sec. sono incisi e laccati come il logo. Dal fondo in vetro zaffiro si vede il movimento che in entrambi i modelli presenta un inedito scappamento con il bilanciere centrale ideato da Haldimann per assicurare la migliore precisione e l’assorbimento di ogni shock. Louis Moinet: Con un doppio tourbillon volante (ogni gabbia pesa solo 0,45 g ø 14,9 mm) e un automa questo orologio, realizzato in 12 esemplari, è stato giustamente chiamato Mobilis; la cassa è in oro bianco ø 47,4 mm, il movimento, Calibro LM-53 manuale ha 21.600 A/h, due tourbillon che ruotano in direzioni opposte e una complicazione caleidoscopica alle 12 con due dischi trattati a laser che si sovrappongono; l’animazione è sopra le lancette delle ore e dei minuti decentrate. Anche qui una novità nella decorazione a gocce di rosa che si affianca alla tradizionale Clous de Paris; il fiordaliso, simbolo della Maison e dei reali di Francia è anche sulla corona. Ulysse Nardin: Marine Tourbillon, nell’iconica collezione Marine che testimonia i legami della Marca con la precisione e il mare, il nuovo Calibro automatico UN -128, A/h 28.800, 60 ore riserva di carica con indicatore a ore 12, lo scappamento a turbino volante a ore 6 su cuscinetti in ceramica, impiega numerosi componenti prodotti in house e in silicio, per rendere la Marca sempre più indipendente da fornitori esterni. La cassa in acciaio ø 43 mm è w.r.a m.100; il quadrante in smalto Grand Feu color crema è opera della Donzé Cadrans che appartiene a Ulysse Nardin. Facilmente impiegabile la corona e cinturino in caucciù per un orologio che unisce tradizione eleganza e praticità.