Quest’anno sono stato fulminato, non sulla via per Damasco, ma sulle rive del Reno, insomma senza esagerare, a Basilea, ma non nei Padiglioni della Fiera che, ancora una volta, mi hanno ricordato la gioia che prova un bambino quando arriva a Disneyworld.
This year I was astonished seeing Dolce&Gabbana special collection in Trois Rois Hotel. Baselworld Halle 1.0 is large but not enough to host Swatch Group, LVMH and some other Brands, therefore many firms are in hotels, mainly in Ramada. Dolce&Gabbana High Watchmaking are pieces Uniques, gold case, precious stones in really Dolce&Gabbana style and restored or new complicated mechanical movements.
La Halle 1.0 per quanto grande è limitata, anche perché i Marchi del gruppo Swatch o meglio il mega stand stile “Piazza Grande” e gli altri vicino, prendono molto spazio; ma che critica si può muovere alla scelta fatta dal Gruppo orologiero più grande del pianeta? Così diverse Maison optano per location alternative sia per motivi economici sia di prestigio e le scelte per essere vicini alla Fiera vedono in prima linea gli hotels, fra tutti il Ramada con il suo 30° piano per esposizioni ed eventi da far girare la testa! A poche fermate di “Strassenbahn” (il tram nostrano) c’è il Trois Rois, albergo storico, punto di riferimento delle rive renane. Il nostro Staff non può essere dappertutto così si divide, un po’ come fanno durante le loro acrobazie in cielo le Frecce Tricolori; (senza dimenticare di citare la nostra Redazione a Milano, che nel momento del bisogno ci supporta appieno). Il paragone con le Frecce è azzardato, ma vista la velocità degli spostamenti comprensibile. Averli ogni 30/45 minuti (e per fortuna che tra un piano e l’altro ci sono le scale mobili) ha più della Maratona che di una visita alla Mostra, ma non possiamo lamentarci perché spesso gli orologi compensano della fatica.
A questo punto eccomi arrivato ai Dolce&Gabbana esposti al Trois Rois. La prima cosa che salta all’occhio è l’incisione sulle casse delle parole “Alta Orologeria”. Immaginiamo che molti sorridano al solo pensiero di definire i segnatempo di un’eccentrica Casa di Moda alta orologeria. Ma si sbagliano. E di brutto – detto in maniera un po’ slang! Questa collezione di pezzi unici presenta tutto quello che un appassionato può cercare: metalli preziosi con un peso reale, movimenti del passato (restaurati o modificati) o attuali esclusivi, quadranti elaborati; quello del tourbillon ripetizione minuti Don Carlo, in giada verde, ø almeno 52 mm, mi ha lasciato a bocca aperta; celato da un copricassa, scheletrato con smeraldi incastonati a vista, quando si apre l’orologio per vedere l’ora, ha indici applicati in materiale prezioso con sedi fresate per poterli accogliere.
Le composizioni ornamentali dei modelli femminili sono in stile Dolce&Gabbana, non solo per il metallo, ma anche per particolari come un putto in corallo lavorato oltre cento anni fa dal “Regno del corallo ai piedi del Vesuvio” (citando un titolo del Corriere della Sera), ossia il famoso Museo di Liverino di Torre del Greco. Un orologio ha quattro indici in diamanti baguette così grandi, che il movimento è stato scelto al quarzo per mantenere lo spessore della cassa entro i limiti di una misura quasi ultrapiatta. La cassa del modello Otello s’ispira alla cornice di un quadro della sede milanese della Maison, protetto da vetri zaffiro un Leone alato veglia sull’ora di un quadrante posto sulla criniera. Sono pezzi unici e non resta che invidiare chi investirà il suo capitale in questi orologi, che presentano caratteristiche della più raffinata arte orologiera.
Infine da ricordare la presenza in Italia di uno staff di designer, orologiai, gemmologia e altro ancora, soprattutto visti i tempi che corrono, con aziende che pensano più a ridurre o far produrre all’estero. Quindi Signori Dolce&Gabbana: “Chapeau”! e per festeggiare la più che riuscita collezione, appuntamento al Martini Bistrot, adiacente alla sede a Milano, per un delizioso Spritz serale! Per chi non lo sapesse anche questa iniziativa gastronomica di Dolce&Gabbana con Martini, è di assoluto successo! Provare per credere. Lorenzo Sutti