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Michel Parmigiani a Milano

Michel ha una dote che lo accomuna a un bravo giornalista, è curioso, questo gli ha permesso di diventare un esperto d orologi non solo sotto il profilo della tecnica  (nel 1995 gli è stato conferito il premio GAIA per le attività e le ricerche legate al tempo).

During Parmigiani exhition in Pisa shop we met this Master, of italian origins who has double passport siwss and italian, from Italy Michel took creativity from Switzerland precision. 41 years of love with watches and 20 since Parmigiani Manufacture was born.

La preziosa pistola in oro smalti e perle con l'uccello canterino, il meccanismo dellautoma è opera di Rochat Frères

La preziosa pistola in oro smalti e perle con l’uccello canterino, il meccanismo dellautoma è opera di Rochat Frères

Presentando a Milano la mostra “Mechanical Wonders”, ospitata da Pisa fino al 14 novembre, ha aggiunto che si deve essere umili, saper comunicare perché parlando si allargano le proprie conoscenze e saper guardare gli oggetti anche sotto il profilo artistico. Ha poi ricordato le origini dei genitori, il papà milanese, meccanico che realizzava pennini speciali per articoli di scrittura e che in Svizzera, dove era emigrato dopo la II Guerra mondiale, aveva trovato lavoro presso un’azienda di macchine per maglieria, mentre la mamma, trentina, era una sarta che ideava modelli e disegni. Entrambi hanno avuto una grande influenza sul suo sviluppo: rigore, ricerca della precisione da un lato, passione per le cose belle e per i colori dall’altro. Più di sette anni di scuole di orologeria tra Fleurier, Le Locle e Ginevra hanno consentito a Parmigiani di conoscere a fondo i comparti produttivi, ma rischiava di non ottenere il diploma più ambito perché non era svizzero. “Sono sempre stato italiano nel cuore – dice – ma ho preso la cittadinanza svizzera e ottenuto il famoso diploma. Recentemente però ho chiesto la doppia nazionalità e sono tornato ad essere, anche ufficialmente, italiano”.

Pendente inglese e a lato l'ovale telescopico, il Chronor del 20° anniversario, il lavoro di cesello per il restauro della pistola

Pendente inglese del 19° secolo, a lato l’ovale telescopico del 2013, il Chronor del 20° anniversario, il lavoro di cesello per il restauro della pistola con l’uccello canterino

A Milano sono stati festeggiati i vent’anni della Manifattura Parmigiani Fleurier, ma sono ormai 41 quelli trascorsi da quando Michel ha aperto il suo laboratorio di restauro non solo di segnatempo, ma anche di automi. Gli abbiamo chiesto cosa avesse provato quando ha restaurato il primo orologio d’epoca. “Ero emozionatissimo – dice – avevo di fronte un pezzo importante e dovevo rendermi conto di come l’orologiaio di allora aveva lavorato”. Nel 1990 dal laboratorio nasce la Parmigiani Mésure et Art du Temps e sull’onda dei ricordi Michel dice anche di aver visto orologi con problemi causati da cattivi restauratori, ammette di essere stato un po’ matto a puntare sul restauro negli anni ’70 quado imperava il quarzo e di lì a parlare della difficile situazione attuale dell’orologeria il passo è breve. Gli dispiace soprattutto che il savoir-faire orologiero in parte sia andato distrutto. “È importante – dice– che gli artigiani possano continuare a lavorare e che il loro savoir-faire non sparisca sopraffatto dalla tecnologia”. Per questo, quando la sua amicizia con Pierre Landolt, presidente della Fondazione Sandoz, è sfociata in una partnership (tu metti la tua creatività, noi mettiamo i soldi) e nel 1996 è nata la Manifattura Parmigiani, ha voluto creare un polo industriale orologiero, dove la verticalizzazione consentisse di produrre tutto ciò che rende un segnatempo un prodotto d’alta orologeria. Il polo è diventato una realtà; sono state acquistate fabbriche specializzate, e la produzione MHF (Manufactures Horlogères de la Fondation) viene fornita a molte grandi Maison.

Michel Parmigiani quando nel suo Atelier si dedicava al restauro

Michel Parmigiani quando nel suo Atelier si dedicava solo al restauro

Spesso accade che i Gruppi orologieri facciano lavorare i maestri orologiai, ma una volta avuto un prototipo, ne affidino la produzione alle macchine; dove va a finire allora l’emozione che si prova davanti a un prodotto in cui l’ingegno o l’abilità dell’uomo sono al centro del risultato? Il discorso però ci porterebbe troppo lontano, così torniamo alla Mostra da Pisa, dove su un grande tavolo sono stati esposti i 33 movimenti ideati e realizzati da Parmigiani (nel 1998 è nato il primo movimento meccanico a carica manuale di forma, il Calibro 110 con riserva di carica di 8 giorni, interamente fabbricato da Parmigiani Fleurier), tutto intorno vetrine con pezzi restaurati e orologi da polso delle nuove collezioni.

L'eccezionale Bugatti 370 Type dl 2004 con il movimento che Michel Parmigiani ha posizionato in modo originale nella cassa

Bugatti 370 Type del 2004 con il movimento che Michel Parmigiani ha ideato pensando ai motori delle auto e posizionandolo in modo originale nella cassa,

Per restaurare la pistola con automa dei primi decenni dell’800 sono state necessarie 5000 ore di lavoro” dice Parmigiani che già ne aveva restaurato una delle due che sono esposte nel Museo ginevrino di Patek Philippe. Da ammirare anche gli altri automi, il topolino che si muove, la rana o le boites a musique, congegni prodigio della meccanica e dei mestieri d’arte, dalla gioielleria alla pittura, all’arte del cesello. Invece per gli orologi da polso, pole position per il Chronor del ventesimo anniversario, per il primo Tonda, il Bugattti 370 Type del 2004 (che poi ha dato l’idea a Hublot per il suo La Ferrari) e anche per l’Hebdomadaire Ovale Pantografo realizzato da Parmigiani Fleurier nel 2013.su idea di un prezioso pendente  inglese del primo Ottocento con lancette telescopiche.

 

 

 

 

 

 

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