Gli orologi con il calendario perpetuo, che tiene conto automaticamente della diversa durata dei mesi e una volta ogni 4 anni del 29 febbraio, rientrano nella fascia dell’alta orologeria, da Patek Phiippe a Breguet e altri; spesso a questa complicazione si affianca non solo l’indicazione delle fasi di luna, ma anche cronografia, tourbillon, ripetizione minuti o altro. Il 2016 è un anno bisestile siamo quindi in piena attualità con qualche riferimento storico.
Perpetual calendar watches are made by important Brands, often they are also chronographs, tourbillon, minute repetear; 2016 is a bisextile year, just the right time to write about Q.P.(Quantiéme Perpetuel), first roman Juliano Calendar and the one decided by Pope Gregorio XIII.
L’anno “bisestile” ha un’origine antica, Il calendario Juliano ideato dal greco Sosigene da Alessandria e adottato nel 46 a.C. da Giulio Cesare, presentava una differenza rispetto all’anno solare. Per annullarla un giorno in più veniva aggiunto il 24 febbraio, in latino “sexto die ante kalendas Martias”, da cui bis-sexto e poi bisestile. I giorni erano 365 e un quarto, la differenza fra il calendario ufficiale e quello solare risultava di 11 minuti e 14 secondi. Davvero pochi, ma dopo 128 anni si aveva un giorno di ritardo sull’andamento solare.
Nel 1582 il calendario fu modificato da papa Gregorio XIII che approvò il piano di Luigi Lilio, ed è quello che la maggior parte delle nazioni segue ancora oggi. Con il calendario Gregoriano lo scarto è di soli 26 secondi, così con il giorno in più introdotto alla fine di febbraio ogni 4 anni, la differenza con l’anno solare è di un giorno dopo oltre 3300 anni. Gli anni bisestili sono sempre divisibile per 400, il 2100 quindi non sarà bisestile e quell’anno gli orologi con calendario perpetuo dovranno essere regolati manualmente per passare dal 28 febbraio al 1° marzo.
Sul quadrante oltre all’indicazione dei giorni e dei mesi, hanno anche quella del quadriennio. Audemars Piguet apportò questa innovazione sugli orologi da polso nel 1955. Quasi sempre al calendario perpetuo si affianca la finestrella con le fasi lunari, spesso si ammirano anche altre complicazioni, dal cronografo al tourbillon alla ripetizione minuti. I movimenti sono a carica manuale o automatici, le indicazioni appaiono su contatori con lancette o con dischi da finestrelle per data e giorno del mese e con una lancetta per la data, a volte questa è a retrograde. Tecnicamente le indicazioni sono affidate a dischi, leve e ai denti delle ruote opportunamente disegnati.
Tornando alla storia, nel 1925 Patek Philippe realizzò un orologio da polso con il calendario perpetuo utilizzando il movimento di un orologio femminile da collo del 1898, vendendolo due anni più tardi; negli ani ’30 il movimento aveva l’indicazione della data a retrograde, complicazione ripresa recentemente. Nel 1935 fu prodotto il primo orologio da polso al mondo con calendario perpetuo, Ref. 97 975 con indicazione analogica al centro per la data, a ore 12 per il giorno e alle 6 per i mesi, sul quadrante non c’era l’anno bisestile, le indicazioni erano istantanee. In orologeria è bello sfogliare volumi monografici, si scoprono novità relativamente recenti che hanno avuto lontani antenati come, a fine anni Trenta, un Patek Philippe realizzato su ordinazione: la cassa quadrata aveva due cilindri tra le anse, su uno si legeva il mese, sull’altro il giorno della settimana, la data analogica era al centro del quadrante, per assemblarlo furono necessari due anni e mezzo; per analogia si pensa subito ai modelli Maitres du Temps. Negli anni ’40 da Patek Philippe iniziarono le produzioni in serie di Q.P. affiancati alla cronografia. Tornando a epoche più recenti Breguet nel 1991 affiancò al Quantième Perpetuel anche l’Equazione del tempo e nel 2014 nella collezione Classique il Tourbillon a carica manuale, al centro delle indicazioni dei mesi a ore 3, un sole blu mostra il quadriennio; Jaeger Le Coultre nel Grand Reveil propose l’indicazione delle 24 ore e lo svegliarino; a fine anni Ottanta anche Citizen e Seiko realizzarono calendari perpetui al quarzo.
Per il suo 125° anniversario nel 1993, IWC presentò a Basilea 1992 il Destriero Scafusia con l’indicazione dell’anno in 4 cifre. Come aneddoto ricordiamo che il 31 dicembre in Italia tutto era pronto per una documentazione fotografica, ma il movimento fece cilecca e il passaggio regolare non potè essere documentato, in seguito l’inconveniente fu eliminato; l’indicazione con le quattro cifre è stata impiegata anche sul cronografo da Vinci e quest’anno sul Big Pilot’s dedicato a Antoine de Saint-Exupery.
Sempre al SIHH 2016 A.Lange&Sohene ha presentato un tourbillon con calendario perpetuo – e gran data – che indica il mese su un anello che ruota attorno al suo asse centrale una volta all’anno di 30 gradi. Il display è dotato di incavi con diverse profondità secondo la durata dei mesi, un meccanismo complesso tiene in considerazione gli anni bisestili; Audemars Piguet ha posizionato le 52 settimane sull’esterno del quadrante del Royal Oak Q.P. in oro giallo, il movimento è il Calibro 5134, più grande del precedente Calibro 2120 per adattarsi alle misure della cassa ø 41 mm; il modello si ispira al primo Royal Oak Q.P. progettato da Jacqueline Damier nel 1984, un anno che ha visto anche Ebel produrre un cronografo automatico Q.P. e Patek Philippe lasciare la tradizionale cassa rotonda. per una versione che univa la forma tonneau a quella carré.