Ve li ricordiano: Girard-Perregaux (225°), Ulysse Nardin (170°), Ernest Borel (160°), Blancpain (Ladybird 60°), Seiko Diver (50°), Chopard (40°Happy Diamonds e 20°della Chopard con gli orologi L.U.C.), Paul Picot (40°), TAG Heuer Monza (40°), Sven Andersen (20°), Rudis Sylva (10°); molti modelli li abbiamo pubblicati nelle anteprima altri li metteremo negli articoli dedicati ai vari Marchi, con le fotografie coperte da Embargo fino al 17.3.
We published already many of, and we’ll do again writing about different Brands; anyway we are glad to remember them, wishing long life to all. Here some news about Girard-Perregaux and Patek Philippe patented Annual Calendar.
Iniziamo da Patek Philippe con i vent’anni del Calendario Annuale, Ref 5396 (complicazione brevettata che sino ad oggi era stata realizzata in 21 versioni, la 22^ è in oro bianco o rosa, quadrante silver o antracite) e l’edizione del Grand Master Chime del 175°, proposta con una cassa più semplice; la prima era un omaggio a tutte le arti dell’orologeria nella quale la Marca eccelle.
Un accenno particolare va poi a Girard-Perregaux, fondata nel 1856 dopo il matrimonio fra Constant Girard e Marie Perregaux anche se le origini del suo savoir faire orologiero sono molto più antiche avendo Constant acquisito il know how della F.Bautte, fondata nel 1791. Oggi Girard-Perregaux appartiene al Gruppo Kering, ma è stata a lungo il fiore all’occhiello di Gino Macaluso (al quale molti italiani rimproveravano di essere diventato più svizzero degli svizzeri). GP non ha pensato a un solo orologio anniversario, ma a un’intera collezione. Ripropone infatti modelli chiave della sua vasta produzione, in parte adattati alle esigenze attuali, ma con i codici che li hanno identificati agli inizi: dall’Esmeralda tourbillon in versione da polso, al Laureato, dal Gyromatic HF al 1966. Una scelta innovativa è il Girard-Perregaux Place Girardet, linea che presenta 225 pezzi unici (uno per ogni anno di attività); sul quadrante una frase emblematica è incisa su una placca d’oro. Altrettanta fantasia è stata dimostrata nell’allestimento dello stand dove sono stati esposti gli orologi che, sia nella meccanca, sia nei mestieri d’arte, sia infine nella tecnologia del quarzo, hanno visto la Marca di La Chaux-de-Fonds in pole position. Farà piacere ai collezionisti e a chi segue per pura passione il mondo orologiero, sapere che presto si potrà visitare il Museo GP a La Chaux-de-Fonds.