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Automi e meraviglie meccaniche

In ottobre a Milano gli appassionati di movimenti con automi hanno potuto ammirare alcuni rari esemplari della collezione Sandoz, presentati da Michel Parmigiani (autore dei restauri). Nel 2012 una bellissima mostra a Neuchâtel è stata dedicata ai tre artisti più importanti del Cantone, Pierre Jaquet-Droz, suo figlio Henri-Louis e il loro collaboratore Jean-Frédéric Leschot.

Having seen a big interest for automates masterpieces during Pisa’s exibition in Milano, here other news about three important clocks, restored within 2018, by Association Automates et Merveilles and by Jaquet-Droz. 

 

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Pendola di Jaquet-Droz, planetario di François Ducommun, orologio astronomico di A:Billeter

Oggi tre di quelle opere tornano in pole position per un progetto intrapreso dall’Associazione Automates et Merveilles, dai Musei interessati e da Jacquet-Droz. che darà il suo contributo al restauro della straordinaria pendola di proprietà dal 1984 del Museo di Le Locle, alla quale si affiancano il planetario di François Ducommun (del Musée international d’horlogerie di La Chaux-de-Fonds) e l’orologio astronomico di Albert Billeter (del Musée d’art et d’histoire di Neuchâtel). Per scelta noi ci occupiamo di orologi da polso, ma non possiamo ignorare i grandi orologi del passato, così, visto l’interesse per la mostra milanese organizzata da Pisa e da Parmigiani, ecco una descrizione succinta, della pendola di Jacquet-Droz, alta cm. 92,56, costituita da un cabinet decorato con applicazioni in bronzo, sormontato da una gabbia in cui è alloggiato l’uccello canoro.

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Il cabinet è in stile Impero sotto Napoleone I e riporta le caratteristiche di quel periodo: sfinge, vittorie alate, busti con copricapo egiziano, cigni e foglie di loto; è probabile che Napoleone in persona abbia fatto installare il movimento Jaquet-Droz su questo pezzo, per donare a una Principessa di Wurtemberg un regalo degno del suo nome. Il movimento della pendola reca sulla platina la firma «Pierre Jaquet-Droz à La Chaux-de-Fonds». La trasmissione a doppi fusi e catene suona le ore e i quarti su due campane, lo scappamento è a ruota di riscontro. Il canto dell’uccello è riprodotto da un organetto a cilindro a pioli che può suonare sei arie diverse su dieci flauti. Durante la melodia l’uccello ruota su se stesso apre il becco, muove le piume della coda e gonfia il gozzo. Sicuramente da questo capolavoro sono poi nati i Singing bird da polso realizzati ai nostri giorni da Jaquet-Droz.

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Il restauro sarà completato entro il 2018, anno in cui Jaquet Droz festeggerà il suo 280° anniversario. Infine per coloro che ancora non lo sapessero il Marchio JD fa parte del Gruppo Swatch ed è guidato dal CEO Marc W. Hayek.

 

 

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