Al XXV SIHH il benvenuto alla stampa italiana, lo ha dato Greubel Forsey, che da poco ha festeggiato il decennale. Fondato nel 2004 infatti, è entrato di diritto nell’alta orologeria con gli innovativi tourbillon, approdando a Ginevra a fianco dei Marchi del gruppo Richemont che, dal 2006, ha una compartecipazione nella azienda di La Chaux-de-Fonds.
First welcome in the show to italian press, was given by Greubel Fosey with a new version of QP à Equation, GMT also with platine case, a beautiful Tourbillon 24 seconds Vision and a patented Computer Mècanique (Seventh Invention) used for the complicated QP à Equation.
Dopo l’anteprima, il GMT all black è stato affiancato dalla versione con la cassa in platino; movimento e quadrante sono trattati oro 5N arrivando a scelte cromatiche di notevole interesse.
Esteticamente diversa e resa più aderente al gusto attuale, la Seconda Invenzione di Robert Greubel e Stephan Forsey, cresciuti alla scuola di Renaud & Papi, fucina di talenti orologieri. Il Tourbillon 24 Secondes, che adesso si chiama anche Vision, è messo in risalto dalla nuova cassa in oro bianco molto classica e sottile malgrado l’ingombro del movimento e del tourbillon con la gabbia inclinata; sul retro il vetro zaffiro che copre il tourbillon si alza a cupola con taglio orizzontale per consentire un buon comfort al polso. Sul quadrante in oro massiccio spicca l’ampia finestrella del tourbillon 24 secondi (14 mm) e sono molto eleganti le sottilissime lancette sugli indici incisi e poi smaltati Grand Feu; tutti componenti del movimento presentano una finitura eccezionale. Gli esemplari sono solo 28.
È un omaggio all’artista Robert Filliou, l’Art Piece di quest’anno, dalla carrure, grazie alla superlente ottica, si ammira la microscultura di Willard Wigan; il quadrante, secondo la teoria di Fillious (bien fait, mal fait, mais fait) ironicamente sembra mal fait a contrasto con l’ossessione GF per il bien fait.
Infine l’anno scorso in pole position c’era il Q.P. à Equation, prototipo n° 1 (in apertura di servizio). Quest’anno è arrivato il n°2, versione migliorata, e non è detto che non ci sia poi una 3, inseguendo il massimo possibile della perfezione. Grazie alla Settima invenzione di Robert e Stephan stupisce il Computer Mécanique per il quale sono stati chiesti molti brevetti; miniaturizzando un sistema integrato nella concezione del calibro, diverse informazioni sovrapposte in maniera coassiale e con elementi mobili codificati, consentono di applicare all’alta orologeria calcoli di indicazioni multiple già sperimentati in altri settori. Il primo orologio che ha usufruito di questa innovazione è il Q.P.à Equation, le cui otto indicazioni fornite vengono comandate da un selettore nella corona di carica.