In Svizzera, a partire dal XVII secolo, gli orologiai erano agricoltori o pastori che dall’autunno e fino al disgelo si dedicavano all’orologeria, realizzando componenti o segnatempo completi.
Swiss watchmakers since XVII century, were farmers working on watches only during Autumn and Winter. Even industries used to have workers inside and people working in their own houses. First law in 1877 stated rules: how many hours (11 or 1o by day with an hour for lunch), the age of workers (at least 14 years); their dresses and so on.
Il lavoro a domicilio continuò per molti secoli, Longines per esempio nell’Ottocento, aveva in azienda 853 operai mentre 956 erano gli esterni. I ragazzi più dotati cercavano di diventare apprendisti presso gli orologiai più noti (nel 1610 però la Corporazione degli orologiai a Ginevra imponeva che ogni Maestro potesse avere un solo apprendista); vivevano nella casa del Maestro al quale pagavano vitto e alloggio, solo dopo un certo numero di anni potevano diventare a loro volta Maestri; sin dagli inizi dovevano comperare gli attrezzi necessari (circa un centinaio). Molte cose cambiarono quando apparvero le prime industrie. Si doveva arrivare in fabbrica con giacca, cravatta e cappello, sul lavoro si indossava un camice bianco, ma gli attrezzi erano sempre di proprietà.
La prima regolamentazione elvetica fu una legge del 1877 secondo la quale non si potevano assumere ragazzi sotto i 14 anni, le ore di lavoro quotidiano non potevano essere più di 11, ridotte a 10 nei prefestivi (si lavorava fino all 19 o alle 18 anche se non erano rare le 12 o 14 ore) ed era concessa un’ora per il pranzo. Nel 1915 fu adottato il sabato inglese, il lavoro finiva alle 15. Nella Vallée de Joux spesso il lunedì era libero per dedicarsi ai lavori agricoli. Solo recentemente sono stati adottati orari flessibili, richiesti soprattutto dalla manodopera femminile. I primi salari erano a cottimo, poi si passò a compensi ogni 15 o 30 giorni con retribuzioni molto diversificate.