Hermès ha puntato molto sulla collezione Slim, interpretandola in diverse versioni. Non sono mancate novità nelle linee tradizionali e, per qualche mercato (se si deve dare retta ai comunicati stampa nelle varie lingue), alcuni ritorni, per esempio i Lipstick.
Slim is the very new collection with many watches, novelties in traditional lines, Arceau, Clipper, Cape Cod and artistic pieces, management of the Brand has changed but it’s too early to know if also collections will be changed.
Sempre interessanti le edizioni speciali con segnatempo “artistici” ispirati da antiche tecniche asiatiche o da moderne grafiche europee, orologi impostati da tempo; è ancora presto infatti per vedere se i nuovi vertici modificheranno le scelte, anche se sicuramente proseguiranno con i movimenti di Manifattura.
Negli Slim, a parte lo spessore e il diametro che ne fanno orologi molto eleganti, l’attenzione viene attirata dal quadrante ideato dal direttore creativo dell’azienda, Philippe Delhotal, che si è ispirato all’originale stile tipografico creato da Philippe Apeloig*. L’idea di spezzare le linee delle cifre arabe è curiosa, anche se qualcuno a prima vista potrebbe pensare a un quadrante “datato”. Nel modello ø 39,5 mm il movimento è un extrapiatto H1950 automatico di Manifattura, ma è disponibile anche il Quantième Perpetuel, sempre sulla stessa base, con fasi di luna e secondo fuso orario. Per i diametri dei femminili, 25 e 32 mm, il movimento è al quarzo, i cinturini sono in una gamma vastissima di nuovi colori; le casse in oro rosa o acciaio e con diamanti per le signore.
Non mancano poi i modelli speciali: Perspective Cavalière (automatico con smalti blu, rosso, giallo o grigio su quadranti d’oro, casse in oro bianco), i 12 pezzi unici Koma Kurabé con quadrante in porcellana di Sevrès, dipinto dal maestro giapponese Buzan Fukushima con l’arte della miniatura in monocromia e dedicato a un famoso concorso ippico a Kioto e quelli che riprendono un carré della Casa dal titolo “La femme au semelles de vente”. Infine è Slim anche il Tasca SoH (è il disegno di una cravatta Hermès anni ’70) con o senza diamanti, cassa ø 45 mm in oro rosa o bianco e quadranti in pietra dura, solo sei gli esemplari.
Fra gli Arceau sempre belli Le Temps suspendu (in acciaio oro rosa o platino), gli automatici ø mm 38 con fasi di luna per lei, 43 mm per lui con calendario completo e uno con il movimento scheletrato, mentre nei tre Tasca d’oro “Vagues et Coquilles” c’è tutta la maestrìa degli incisori della Maison; i quadranti sfumati blu di Prussia, Iris o grigio falco, hanno gli indici in oro bianco champlevé.
Infine due collezioni iconiche Clipper e Cape Cod, in questa automatici in acciaio, movimento Hermès 1912, in versione GMT con movimento svizzero e un modello Zebra Pegasus in 4 esemplari, con il quadrante che ricorda un carrèe disegnato da Alice Shirley in smalti policromi e con le piume incise sotto lo smalto cloisonné, movimento automatico Hermés calibro 1837. A chiudere la carrellata il Clipper sport, carrure in titanio lunetta e fondo in acciaio, ø 41 mm con quadranti in rodio con il centro opaline e fascia delle ore in Superluminova; movimento automatico svizzero, cinturini blu, arancio, fucisa; senza dimenticare poi che, chi non può fare a meno del cronografo automatico, lo trova nella collezione Arceau, cassa in acciaio ø 43 mm.