Il 29 settembre a Nyon è stato inaugurato il secondo edificio della Manifattura Hublot, il taglio del nastro ha visto gli ambasciatori Lapo Elkann, Bar Refaeli e Pelè con il presidente Jean-Claude Biver e il CEO della Marca Ricardo Guadalupe.
On September 29th new, after about 18 months, second Hublot factory has been devoiled. During 5 years there will be about 100 new workplaces. Two days before Hublot and Basel Antikenmuseum devoiled “Sunken treasure. The Antikythera shipwreck Exhibition” which will be held up to next March 27th, showing the hystory of famous Antikythera mechanism which is supposed to be the first astronomical calendar (there will be also Hublot Antikythera watch).
Il nuovo edificio, collegato al primo, Bar Raefaeli e il taglio del nastro
La decisione di ampliare la sede di produzione risale a un paio di anni or sono e i lavori sono stati completati in circa 18 mesi. Tra i due edifici, Hi e H2, è stato realizzato un ponte che è servito a Bar Refaeli per fare un ingresso trionfale prima del taglio del nastro. Su una superficie di 8000 mq il complesso, disegnato dallo studio di architettura Coretra, creerà un centinaio di posti di lavoro che in 5 anni porteranno gli addetti che lavorano a Nyon a circa 400. Nel nuovo edificio, dotato dei più moderni ritrovati tecnologici, verranno realizzati componenti e casse; altri reparti vi sono stati installati sin dal mese scorso riunendo a Nyon ciò che veniva prodotto a Gland. L’investimento è stato di circa 20 milioni di CHF.
Domenica 27 settembre invece nell’Antikenmuseum di Basilea è stata aperta la mostra che riproduce i tesori di Anticitera, compreso quello che viene ritenuto il più antico calcolatore analogico per misurare i movimenti dei corpi celesti, antenato dei Calendari sugli orologi. Il reperto sarà esposto in una speciale vetrina blindata. La mostra resterà aperta sino al 27 marzo 2016 e ospiterà anche l’Hublot Antecitera da polso, Matthias Buttet, direttore Ricerche e Sviluppo di Hublot, lo ha definito “una novità di 2000 anni”. Dal 2011 Hublot ha supportato l’eccezionale ritrovamento, prima con i Musei di Parigi e Atene, dove fu allestita una mostra, e adesso con quello di Basilea.
