Sin dai primi appuntamenti fieristici del 2015 abbiamo visto molti orologi scheletrati. Gli squelettes possono anche non piacere, ma non si può non ammirare l’abilità dei maestri orologiai che assottigliano i componenti senza far loro perdere robustezza e affidabilità; in 30 anni ne abbiamo visti molti, ma mai così tanti e realizzati non solo dai Marchi di Haute Horlogerie, ma anche da Maison meno altolocate.
Since first exhibitions, this year we saw a lot of skeletonized movements and not only in Haute Horlogerie. Here the new De Witt Twenty-8-Eght Tourbillon with a nice blue color and gold components.
Oggi ci sembra corretta la precisazione di De Witt che fa un distinguo fra gli squelette estremi e una platina “ajourée”, che al pubblico femminile può anche ricordare gli orli a giorno della biancheria di un tempo; dagli spazi aperti si vedono i ruotismi con una prospettiva affascinante, è scheletrato anche il bariletto, a ore 9 risalta la doppia W scheletrata, mentre il ponte del tourbillon Art Deco ha una forma inconfondibile.
Il De Witt Twenty-8-Eight, cassa in oro bianco ø 43 mm, non si limita però a essere un tourbillon scheletrato, vi ha aggiunto anche un particolare trattamento PVD blu, tinta molto di moda ad ogni livello di orologio, vuoi sportivo vuoi elegante. Il Calibro DW8028s a carica manuale (18.000 A/h, bilanciere a inerzia variabile, scappamento con angolo 44°, ancora svizzera, spirale in lega speciale trattata con tolleranza di solo 0,0001 mm, 72 ore di carica) ha il bilanciere, la ruota scappamento e l’ancora in oro 18 carati. Come d’abitudine presso questa Maison gli orologi più complessi realizzati in house sono affidati per l’assemblaggio e la regolazione a un solo maestro orologiaio.