Pochi giorni fa abbiamo scritto dei legami fra questo marchio, la famiglia che lo ha fondato nel 1976 e la musica (in particolare con il violoncello) oggi torniamo su Raymond Weil per la recente versione del Nabucco “Cello” con scappamento a tourbillon.
A few days ago we wrote about Raymond Weil’s love for music and here there is the last Nabucco, Cello, with tourbillon, steel and titan case ø 46 mm sub 20 atm. with many musical details.
La collezione dedicata all’opera verdiana è la più importante e le versioni, in edizioni limitate, ne hanno messo in evidenza l’impiego di movimenti meccanici; come non ricordare il cronografo “Cuore caldo”? Oggi, alla vigilia del 40° anniversario di un lavoro indipendente, è arrivato “Cello”. Il tourbillon è opera di un laboratorio specializzato, ma il reparto studi di Raymond Weil ha collaborato attivamente alla realizzazione di questo segnatempo tenendo presente i desideri del CEO Elie Bernheim, violoncellista sin da ragazzo.
Sul quadrante si nota una decorazione particolare, le corde del violoncello tese fra le 9 e le 3, con i ponti di forma simile alle effe (le aperture nello strumento) sembrano creare un minivioloncello, le cinque righe del pentagramma sono incise sulla lunetta; altre analogie musicali si notano nell’impugnatura dell’archetto ripresa nelle lancette piatte.
Il movimento meccanico a carica manuale, è scheletrato creando un piacevole contrasto fra la leggerezza dei ruotismi e le dimensioni della cassa; questa è in acciaio e titanio, trattata PVD nero, ø 46 mm, sub a 20 atm. e ha il fondo in vetro zaffiro. Speciale anche la confezione in legno pregiato con l’orologio posato sulla cordiera dello strumento.