Dalle versioni più semplici sino al cronografo con tourbillon, i Carrera stanno vivendo un momento felice. La disparità di proposte legate a TAG Heuer però potrebbe creare qualche confusione, forse non è ancora comprensibile la strategia globale.
In 2015 Carrera is going to be iconic collection for TAG Heuer, a Brand whose positions could change in a next future: now, perhaps, they are not yet well understood.
Anche chi conosce bene l’evoluzione di TAG Heuer si domanda come sarà posizionato il Marchio al quale Jean Christophe Babin aveva dato un eccezionale impulso soprattutto sotto il profilo della cronometria (pur se la precisione, che non si riesce a seguire visivamente resta solo un esercizio ben riuscito di alta tecnologia).
Nello sport in campo marinaro lasciata la Coppa America è arrivato il Surf, nella F1 la partnership trentennale con McLaren non sta dando grosse soddisfazioni, la FE è ancora agli inizi e alla 24h Le Mans la Nissan è stata una delusione temperata solo dal podio di Dempsey su Porsche. Meglio va con gli ambasciatori-calciatori o cantanti e con le ambasciatrici a partire da Cara Delevingne e per quasi ogni personaggio o evento c’è un orologio dedicato.
Nella cartella stampa delle novità 2015 presentate a Baselworld, c’era, per esempio, il Monaco V4 in versione Phantom, cassa mm 41×41, in Carbon Matrix Composite, tutto nero, ma rispetto ai Carrera è passato un po’ in seconda linea, come pure (e non si capisce il perché) l’annuncio del tourbillon che, come pubblicato dalla stampa svizzera, quando arriverà sul mercato nel prossimo autunno, dopo essere stato realizzato a Chevenez, dovrebbe costare meno di 15.000 franchi. Verrebbe fatto di dare al Re del Marketing, Jean Claude Biver, anche il soprannome di “picconatore” e gli italiani che ricordano il Presidente Cossiga e le sue esternazioni, forse possono apprezzare il riferimento.
Di tourbillon se ne sono visti tanti, troppi, e questo senza pensare a quelli asiatici venduti a circa duemila Euro e che, anche se rifiniti in Europa, alla lunga danno qualche problema. Abbiamo sempre detto, come sosteneva Vincent Calabrese, che il tourbillon, non è una complicazione, ma “complica la vita dell’orologiaio che lo fa”. Certo vedere una o più gabbie che ruotano, a volte persino sulle lancette, è affascinante e al sogno si affianca un prezzo riservato a pochi. Non che quello per il cronografo Carrera Calibre 02 sia facilmente accessibile, però il target che potrebbe deciderne l’acquisto si allarga notevolmente e ciò potrebbe togliere molto fascino a questo scappamento.
A completamento delle informazioni sulle novità Carrera, ricordiamo che il cronografo di Manifattura Carrera Heuer 01 (in omaggio al fondatore della Marca) certificato cronometro dal COSC, ha una cassa in titanio, ø 45 mm, di nuova concezione modulare con 12 diversi elementi, la lunetta è grigio antracite, il movimento Cal.01, derivato dal Calibro 1887 e testato durante cinque anni, ha la ruota a colonne rossa visibile dal fondello in vetro zaffiro come il ponte del cronografo, il quadrante lascia vedere i componenti e il disco della data.
Le foto fanno un po’ pena. Un po’!!!